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SUPER LEAGUE«Anche chi vince deve migliorare. YB? Adattarsi, ma non perdere la propria identità»

27.07.18 - 18:18
Guillermo Abascal, mister del Lugano, lancia la sfida contro i campioni svizzeri: «Squadra molto fisica: o fai un buon possesso palla o sei "morto"»
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«Anche chi vince deve migliorare. YB? Adattarsi, ma non perdere la propria identità»
Guillermo Abascal, mister del Lugano, lancia la sfida contro i campioni svizzeri: «Squadra molto fisica: o fai un buon possesso palla o sei "morto"»
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LUGANO - Sbancato il Tourbillon nel primo turno di campionato, il Lugano si prepara all'esordio casalingo contro i campioni svizzeri dello Young Boys e ai festeggiamenti per i 110 anni del sodalizio bianconero. Il match, in programma domenica a Cornaredo (16.00), è un test importante per la truppa di Abascal, che in settimana si è potuta allenare con serenità forte del prezioso successo sul Sion.

«Tutte le vittorie danno più tranquillità, iniziare con tre punti ottenuti fuori casa dà morale e voglia di continuare ad allenarti al meglio, senza pensare solo ai risultati - esordisce il mister bianconero Guillermo Abascal - Anche quando si vince si commettono errori, a Sion - soprattutto all'inizio - ne abbiamo fatti, non siamo riusciti a gestire la situazione e abbiamo sbagliato l’organizzazione del pressing a centro campo. Poi a partita in corso siamo riusciti ad organizzarci meglio e mettere in pratica quello su cui abbiamo lavorato. Dobbiamo essere più generosi nel capire che il lavoro individuale fa la differenza soprattutto a livello difensivo. Un anticipo, un sacrificio in più possono voler dire tantissimo».

Il Lugano, tra arrivi e partenze, non è cambiato molto. Può essere un vantaggio anche contro una corazzata come l'YB? «Questo aiuta nel lavoro di preparazione al nuovo campionato: è più semplice quando si devono "inculcare" meno concetti. Indisponibili? Al momento Janko sta lavorando in gruppo, sono fuori Sulmoni e Bottani, mentre Kiassumbua andrà valutato ancora domani mattina».

L'YB è una squadra molto fisica e lo scorso campionato il Lugano (e non solo...) ha sofferto contro i bernesi. «Contro una squadra come l'YB o fai una buona gestione della palla o sei morto. Si dovranno gestire bene le situazioni di transizione. Sarà cruciale avere un possesso importante sia nella nostra sia nella loro metà campo. Mantenendo il controllo del pallone avremo possibilità di fare bene, altrimenti saremo in difficoltà».

Col Sion si è visto un Lugano molto deciso nei contrasti. Ora c'è l'YB. «Se agli avversari dai la possibilità di andare al duello sei al 50%, ma se porti palla nel modo giusto ed eviti di andarci sei avanti. Su questo aspetto, sul possesso palla, bisogna lavorare e lo stiamo facendo».

Con Daprelà al centro della difesa avete guadagnato a livello fisico. «Dipende anche dalla cattiveria. Lui è un vincente, non ama perdere... Si posiziona bene e legge le situazioni di gioco, è bravo nell’uno contro uno».

Sei soddisfatto della prestazione fornita dal portiere Baumann? «Sì, lo sono. Ha gestito diverse situazioni, non era semplice l'esordio in uno stadio "caldo", dovrà ancora migliorare questi aspetti di "gestione" ma ha anche effettuato due interventi importanti. Dalla panchina l'ho sentito molto parlare e questo è positivo: se si fa sentire dai compagni abbiamo un uomo in più che può aiutarci. In ogni modo bisogna ricordarsi che è giovane e anche lui può sbagliare».

Il successo alla prima del 2018/19 è arrivato su un campo ostico come quello del Sion. Il molti non erano ottimisti alla vigilia... «Per noi è meglio quando ci criticano e ci danno per sconfitti ancora prima di iniziare. Dobbiamo prendere le critiche e trasformarle in spinte positive. L'altro giorno ho sentito Monchi (ds della Roma, ndr) dire cos'è il calcio per lui: una palla e 11  giocatori contro 11. Si può dire quel che si vuole, ma alla fine conta il lavoro».

Fin qui il neoacquisto Masciangelo, che domenica ha fatto il suo esordio in Super League, ha destato buone impressioni. «Ha giocato in Serie C e anche in piazze importanti, é abituato a giocare anche in ambienti caldi. Ha ambizione e voglia di arrivare, è un ragazzo intelligente e l'avevo visto subito. Ora non deve pensare di essere arrivato o rilassarsi: continuando così potrà migliorare ancora».

Dopo il successo di Sion opererai qualche cambiamento alla formazione in vista del match contro l'YB? «Anche chi vince deve sempre migliorare. Bisogna essere umili e uniti. Ci si deve adattare, ma non perdere la propria identità o snaturare il proprio gioco. Adattare sì, cambiare no... altrimenti vuol dire che non hai personalità né identità».

In settimana c'è stato il comunicato degli ultras bianconeri intenzionati a boicottare il match. Ieri l'incontro, sincero e costruttivo, con la società. «Sono "fuori", non ho seguito. Questa settimana ho dormito poco per pensare alla partita. Sul resto non posso dire niente, ma ovviamente invito i tifosi a venire allo stadio. Lavoriamo tutta la settimana per preparare la prestazione, lavoriamo per la maglia e la città. Una volta sono andato a vedere l'hockey e l'ambiente era bellissimo. Più tifo c'è e meglio è», conclude Guillermo Abascal.

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