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CHALLENGE LEAGUE«Il periodo duro è alle spalle. Io di nuovo Super? Oggi sto bene in Challenge»

24.07.18 - 10:02
Chiacchierata con il bomber ticinese Patrick Rossini, attualmente ai box per un infortunio al ginocchio sinistro
Keystone
«Il periodo duro è alle spalle. Io di nuovo Super? Oggi sto bene in Challenge»
Chiacchierata con il bomber ticinese Patrick Rossini, attualmente ai box per un infortunio al ginocchio sinistro
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AARAU - Sono passati quasi tre mesi dal grave infortunio subito da Patrick Rossini al ginocchio sinistro. Rottura del legamento crociato anteriore e lungo stop: la diagnosi effettuata a inizio maggio ha di fatto tagliato fuori l'attaccante dell'Aarau per il finale della scorsa stagione e per l'inizio del campionato scattato nello scorso weekend.

Per rivedere in campo il ticinese - che con le sue reti aveva contribuito a riportare il Lugano in Super League nella primavera del 2015 - ci vorrà ancora un po' di tempo.  

Patrick Rossini, come stai?
«Le prime 4-6 settimane che hanno seguito l'infortunio sono state davvero dure. Ho subito tre operazioni nel giro di alcuni giorni (tra il 2 e il 18 maggio, ndr) a causa di un'infezione. Quest'ultima ti disabilita sia fisicamente che mentalmente e in quel periodo non vedevo mai la luce in fondo al tunnel. Ora prendo ancora degli antibiotici, ma posso dire di essere a buon punto». 

Quando tornerai perlomeno ad allenarti?
«Penso tra circa tre mesi. La mia speranza è quella di essere al 110% per gennaio. Non mi metto pressione, ma se dovessi essere pronto prima tanto meglio».

Patrick Rossini è un giocatore con il gol nel sangue: quanto ti manca essere lì nell'area di rigore avversaria?
«Nei primi due mesi nemmeno un po', poiché stavo talmente male che non pensavo per nulla al campo. Ora però ho davvero molta voglia di rientrare. La prima di campionato è andata male (0-2 contro il Servette, ndr) e questa sconfitta ha aumentato il desiderio di tornare a dare una mano ai miei compagni».

La Super League è ancora un obiettivo? 
«Sono molto contento in passato di essere riuscito ad arrivarci, ma ora preferisco restare dove sono. Vi spiego meglio: qui ad Aarau mi sento coccolato e posso esprimermi al meglio. Per rendere al massimo ho bisogno di avvertire la fiducia, nel nostro massimo campionato non sempre è così. Se non segni per cinque partite, infatti, iniziano ad arrivare le critiche. Se dovesse arrivare la promozione con l'Aarau so che l'avremo conquistata grazie anche al mio contributo. E questo mi stimola tantissimo...».

La "Serie A" l'avevi conquistata con il Lugano...
«Esattamente, poi però ero andato via in quanto il gioco di Zeman non si sposava appieno con le mie caratteristiche. Zeman è un'ottima persona che con me si è sempre comportata in maniera corretta. Io amavo i cross dalle fasce e lui invece voleva solo i tagli... Anche per questo a Lugano avevo smarrito la voglia di giocare...».

Al di fuori del rettangolo verde come va la vita ad Aarau?
«Decisamente bene, sia per me personalmente che per la mia famiglia. Ci vogliono tutti bene e questo mi aiuta decisamente a rendere al meglio anche in campo». 

Ultima domanda: che campionato di Challenge League sarà? 
«Bello tosto, ci sono tante squadre compatte come ad esempio Rapperswil e Sciaffusa che sanno come metterti in difficoltà. Sarà senza dubbio un campionato molto interessante. Quest'anno rischiamo di divertirci davvero tanto...». 

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COMMENTI
 

Fabio bianconero 5 anni fa su tio
Forza Pippo , che l'Aarau ha bisogno di te, ti vogliamo in campo il più presto possibile e in bocca al lupo!!!
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