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SUPER LEAGUE«L'ansia c'è. Janko? Non è un flop...»

17.04.18 - 11:01
Il presidente del Lugano Angelo Renzetti a ruota libera: «Tami? Mi ha stupito...»
TiPress
«L'ansia c'è. Janko? Non è un flop...»
Il presidente del Lugano Angelo Renzetti a ruota libera: «Tami? Mi ha stupito...»
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LUGANO - In Super League la lotta per non retrocedere è accesissima. Nel giro di un solo punticino ci sono ben cinque squadre, insomma una bagarre sconsigliata ai deboli di cuore. Ogni punto raccolto, in una situazione simile, è oro colato. 

Tra le squadre che stanno battagliando duramente per difendere il proprio posto tra le dieci meraviglie del calcio svizzero c'è anche il Lugano, reduce dal pareggio interno con il Thun. Un risultato che in riva al Ceresio è stato accolto con un pizzico di delusione, visto soprattutto l'andamento della gara. 

Ad ogni modo non serve a nulla piangersi addosso: alle porte, infatti, ci sono le gare da bollino rosso con il Sion (domani al Tourbillon) e con il Grasshopper (sabato al Letzigrund). 

«Ho sempre una sana preoccupazione, ognuno deve averla perché nulla è scontato - le parole del presidente del Lugano Angelo Renzetti - Penso che anche Grasshopper, Losanna, Sion e Thun siano un po' in ansia. È normale».

Come ha visto la squadra nella prima di Abascal? 
«Abascal sta guidando il Lugano da una settimana, sarebbe affrettato dare dei giudizi. Ad ogni modo sono molto deluso poiché quella di sabato era una gara da vincere a tutti costi, invece abbiamo ancora una volta regalato i punti, sbagliando atteggiamento e approccio alla gara». 

Dove sta il problema? Perché il Lugano non vince da sette gare?
«È una questione psicologica, non ho dubbi. Abbiamo visto con la Juve e la Roma cosa fa la testa: quando queste squadre hanno giocato a mente libera hanno fatto tre gol e rimontato Real Madrid e Barcellona. È incredibile... Sono sicuro però che se sabato avessimo potuto schierare Gerndt e Bottani sarebbe stata tutta un'altra partita. Togliere due giocatori del loro calibro a una squadra che già fa fatica a segnare... Poi ci sono state altre componenti che hanno influito come squalifiche, infortuni e i tanti cambiamenti di formazione. Forse qualcuno ha fatto l'errore di pensare che la salvezza fosse già in cassaforte». 

Due parole su Janko. Si può parlare di flop?
«No, secondo me sabato ha fatto bene. Nel primo tempo, quando la squadra gli è stata vicina, non ha giocato poi così male. Può solo crescere, ho tanta fiducia in lui come in tutto il gruppo».

Un pensiero, infine, su Tami... 
«Mai avrei pensato di dovermi confrontare con una situazione simile. Ribadisco quanto già detto negli scorsi giorni: quello che mi ha stupito maggiormente è che Tami soltanto un mese fa aveva detto che il Lugano, al pari di Young Boys e Basilea, è il massimo per un allenatore. Ognuno, però, ha i propri sentimenti da gestire. Forse era davvero scarico e ultimamente la squadra stava prendendo anche lei questa piega...».

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