Cerca e trova immobili

CHALLENGE LEAGUE«In Challenge non ho visto squadre giocare senza voglia. Abascal? Qualsiasi scelta ora è rischiosa»

12.04.18 - 08:15
Parola all'allenatore ticinese del Winterthur Livio Bordoli: «Renzetti? Ragiona molto "di pancia"... Si innamora e si disinnamora molto facilmente»
Keystone
«In Challenge non ho visto squadre giocare senza voglia. Abascal? Qualsiasi scelta ora è rischiosa»
Parola all'allenatore ticinese del Winterthur Livio Bordoli: «Renzetti? Ragiona molto "di pancia"... Si innamora e si disinnamora molto facilmente»
CALCIO: Risultati e classifiche

WINTERTHUR - La Challenge League sta vivendo una primavera strana. Era inizio gennaio quando il Wohlen annunciava la volontà di non partecipare al prossimo campionato cadetto, trasformando così la nostra "Serie B" in un torneo ormai spoglio di significato. 

Ma non per questo le squadre si stanno tirando indietro. Malgrado i punti ormai non contino più nulla le compagini di Chl si stanno concentrando sulla crescita delle giovani leve, lavorando in prospettiva.

È ciò che sta facendo anche il Winterthur di Livio Bordoli: «Esattamente, recentemente abbiamo dato un paio di nostri giocatori a squadre di Super League. L'obiettivo ora è quello di far crescere i nostri ragazzi», le parole del tecnico verzaschese (giunto a Zurigo proprio per il girone di ritorno).  

Livio, come sta andando questo campionato un po' particolare?
«Devo essere sincero, fin qui non ho visto una partita in cui una squadra ha giocato senza voglia. Nessuno vuole perdere e in aggiunta ci sono tanti giocatori alla ricerca di un contratto per l'anno prossimo. Pensate che nell'ultima gara casalinga contro lo Sciaffusa abbiamo avuto ben 3'400 spettatori. Qualcosa di grandioso, c'è molto entusiasmo qui a Winterthur».

Hai dovuto fare un discorso per motivare la squadra ad inizio girone di ritorno oppure no?
«No, non ho detto granché. È chiaro che non sai mai qual è il pensiero di tutti. Magari qualcuno inconsciamente ha un po' mollato, ma sono davvero rare eccezioni. Non dimentichiamo inoltre che alcune squadre hanno pure fissato i premi partita, motivo per il quale un giocatore è motivato ancor di più a dare tutto...». 

Resterai a Winterthur anche l'anno prossimo?
«Proprio in questi giorni stiamo parlando. Da parte loro c'è la volontà di tenermi. Ci sono comunque ancora alcuni dettagli da valutare, nulla è ancora definito. C'è anche l'aspetto della famiglia da tenere in considerazione».

Tenersi un posto tra le 20 panchine più nobili della Svizzera è senza dubbio motivo d'orgoglio... 
«Esattamente. Essere ancora ricordato dopo oltre due anni dalla promozione ottenuta a Lugano non è evidente. Mi ha riempito d'orgoglio la chiamata di Winterthur, anche perché in Svizzera tedesca ci sono tanti buon allenatori. Per un ticinese non è sempre scontato essere chiamato da una squadra d'oltralpe. Ma anche quando ero stato a Locarno, Chiasso e Wohlen le cose erano andate bene». 

Capitolo-Lugano: ti ha stupito la scelta di affidarsi ad Abascal?
«Renzetti ragiona molto "di pancia". Avrà visto qualcosa di positivo in lui e per questo è giusto che gli dia fiducia. Ad ogni modo a Chiasso ha mostrato di essere un buon allenatore. Scelta rischiosa? Non penso, qualsiasi scelta a questo punto della stagione può essere rischiosa...». 

Renzetti è un "mangia-allenatori"? Ogni 12-18 mesi a Lugano si cambia...
«Con Angelo non è facile. È passionale, si innamora e si disinnamora molto facilmente». 

Pensi che il Lugano rischi di scendere in Challenge League?
«Non scherziamo. Prendiamo l'hockey: non si può pensare a un Ticino senza il derby ticinese. Sarebbe un dramma se l'Ambrì un giorno dovesse retrocedere. Stessa cosa per il Lugano calcio. Bisogna lasciare da parte il campanilismo, nel nostro Cantone tutti devono augurarsi che il Lugano resti in Super League. Questo se si vuole bene al nostro calcio e soprattutto a tutto il movimento giovanile...». 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE