I bianconeri ieri contro il Lucerna hanno incassato la loro quarta sconfitta di fila, perdendo terreno con la parte nobile della classifica
LUGANO - Quattro sconfitte di fila per un Lugano che ora deve giocoforza tornare a guardare in giù, verso quelle squadre che stanno battagliando per restare tra le dieci meraviglie del calcio svizzero. E pensare che soltanto un mesetto fa la formazione ticinese era lì a un passo dal quarto rango.
Dopo un inizio di 2018 da... sogno, la truppa di Pier Tami ora arranca: quattro battute d'arresto, tre gol fatti e ben dodici subiti. Recitano così i tristi numeri degli ultimi 360' di gioco a tinte bianconere.
Insomma il piatto piange in riva al Ceresio. Va però riconosciuto alla compagine sottocenerina che, rispetto alle sfide perse malamente contro San Gallo, Young Boys e Zurigo, ieri contro il Lucerna si sono visti dei passi avanti. La difesa bianconera, parecchio sfortunata, ha infatti concesso pochissimi tiri al suo avversario: 2-3 conclusioni che però sono bastate ai cinici biancoblù per sbancare Cornaredo.
Lugano e Grasshopper 31 punti, Losanna 28, Thun 25 e Sion 24, così recita la parte bassa della classifica di Super League. I sette punti di vantaggio sui vallesani - sconfitti ieri a Basilea - autorizzano i bianconeri a guardare ai prossimi impegni con moderata fiducia. A tal proposito il prossimo incontro, in agenda a Losanna il 2 aprile, rappresenta un bel crocevia per Sulmoni e compagni. Una sconfitta alla Pontaise vorrebbe dire far accendere l'allarme rosso in casa Lugano.
A livello di singoli non ha convinto la prima da titolare di Janko: l'ex bomber del Basilea non ha inciso e si è fatto trovare molto spesso fuori posizione. Ieri male anche Mariani, lontano dai suoi livelli abituali.
Quel che è certo è che il Lugano per tornare a sorridere ha bisogno dell'intero gruppo. L'unità è ciò che fa la forza quando si è chiamati ad uscire da un tunnel buio...