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L'OSPITEGattuso-Sion, amore buono non solo per i media

14.02.18 - 10:09
Protagonista sfortunato, in passato, sulla panca dei vallesani, il mister si sta facendo valere al Milan. Rossini: «Constantin può avere molti difetti, però sa vederci lungo»
Keystone
Gattuso-Sion, amore buono non solo per i media
Protagonista sfortunato, in passato, sulla panca dei vallesani, il mister si sta facendo valere al Milan. Rossini: «Constantin può avere molti difetti, però sa vederci lungo»
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MILANO (Italia) - L'inizio è stato duro: i risultati non arrivavano, la dirigenza premeva, la tensione saliva. L'appoggio dei tifosi non è mai mancato, quello è vero; nel pallone non basta in ogni caso l'amore del tuo “popolo” per sorridere. Superate le prime grandi difficoltà, riempito di benzina il motore dei suoi e soprattutto messa la faccia – come sempre ha fatto in carriera – per giustificare il momentaccio, Rino Gattuso è però riuscito a firmare la svolta. Da assoluto protagonista, il 40enne ex centrocampista ha infatti fatto ripartire il suo Milan. Gli ha regalato un gioco vero, del carattere e degli obiettivi. Ora, pur attardati in classifica, i rossoneri sono tornati a puntare all'Europa. Quell'Europa che si giocheranno anche sul campo dai sedicesimi della seconda coppa continentale e quell'Europa che potrebbero raggiungere pure facendo strada in Coppa Italia.

«Piano piano sta riportando in alto il Milan – ha raccontato Arno Rossini, che con Gattuso ha diviso per qualche mese la panchina del Sion nella stagione 2012/13 – e lo sta facendo puntando su quel che conosce meglio: il lavoro».

Lui che ha vissuto una carriera incredibile...
«Ma che, umile, ha sempre saputo quale fosse il suo posto. Si allenava con dei campioni, ma sapeva di non avere le qualità tecniche dei più grandi. Non era il Pirlo della situazione; per questo ha capito prestissimo che solo andando a tutta avrebbe potuto giocare a lungo ad alti livelli».

E quello spirito di sacrificio l'ha portato nuovamente, in queste settimane, nello spogliatoio rossonero.
«Ma perché lui è così. L'atteggiamento tenuto a Milanello in questi mesi non è stata una scelta, ma solo un modo di essere. Lui è un uomo spogliatoio, lo è sempre stato, anche a Sion, ed è abbastanza intelligente da capire che se non hai fenomeni – e in questo Milan ne vedo veramente pochi – è solo puntando sul gruppo che puoi sperare di ottenere risultati».

Che nel suo caso potrebbero non valere la riconferma.
«Se vincesse qualcosa o si qualificasse per la prossima Europa League...».

Dipende quel che vorrà fare la società: se rincorrerà un nome per vendere abbonamenti...
«Questo è il problema di avere dei proprietari che arrivano da lontano, che poco puntano sulla storia del club e che, invece, pensano al business. Una mancata riconferma per Rino sarebbe un brutto colpo a livello di “cuore”. Sarebbe davvero un peccato. Per quanto riguarda la sua carriera, invece, se dovesse essere costretto a salutare dopo aver fatto bene, potrebbe non essere un dramma. Anzi. Di sicuro alla sua porta busserebbero club medio-grandi – penso a società come Fiorentina o Samp – nei quali il tempo per lavorare e lasciare il segno non mancherebbe».

Siamo andati un po' fuori tema, volevamo sapere del Gattuso svizzero, quello di Sion. Alla luce degli ultimi risultati, vien da dire che il suo ingaggio non fu solo mediatico.
«Assolutamente no. Constantin può avere molti difetti, però per quanto riguarda il pallone sa vederci lungo. In quella situazione Rino seppe portare intensità e cultura del lavoro, qualcosa che forse non ci si aspettava da un professionista con il suo curriculum. Certo, era alla sua prima esperienza in panca e non fu facile, però io ricordo quel periodo come molto interessante».

Intensità e cultura del lavoro: forse è quel che servirebbe al Sion di oggi, che con Jacobacci sta tentando di rialzarsi.
«Tra i tanti errori commessi dai vallesani in questa stagione c'è stato quello di dare fiducia a Gabri. Di perdere tantissimo tempo continuando con lo spagnolo durante la sosta. Esperienza, gruppo, l'intensità di cui si parlava prima... sono sicuro che con questo Gattuso – che è cresciuto come allenatore grazie anche alle esperienze maturate in club “difficili” - qualche risultato positivo in più i biancorossi l'avrebbero centrato. Non che ci fossero le condizioni per un suo ritorno, però...».

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