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Il successo sul Thun ha permesso ai bianconeri di regalarsi una sosta tranquilla. Ora la corsa verso la salvezza potrà essere programmata con calma
LUGANO - Ride bene chi ride ultimo. Se questo adagio è sempre valevole, allora il Lugano ha di che godere in vista della sosta invernale.
Il successo della Stockhorn Arena, centrato sabato con merito e fortuna davanti a un Thun pericolosissimo, regalerà ai bianconeri settimane dolcissime, nelle quali preparare senza fretta e con grande tranquillità la seconda parte della stagione. Giusto così, meglio così, dopo mesi intensissimi e carichi anche di rammarichi. Già perché l'autunno è stato davvero complicato per i ticinesi, passati attraverso una crisi di risultati e le sfuriate presidenziali. Messe insieme tutte le tessere del puzzle e riuscito a far digerire ai suoi il doppio impegno settimanale, Pier Tami - al quale dovrebbero fare una statua per la pazienza dimostrata - ha in ogni modo fatto sì che il Lugano chiudesse gli innumerevoli tour de force in crescendo. Ha pilotato una lenta, faticosa ma anche inarrestabile risalita.
Il 2-0 rifilato al velenoso Thun, arrivato grazie ai guizzi, pregevoli e attesissimi, di Junior e Gerndt, è stato la ciliegina sulla torta. È servito per archiviare velocemente il pesante - moralmente - rovescio patito contro il Losanna e per rendere davvero positiva la classifica. Nonostante il vistoso rallentamento autunnale, i bianconeri non si sono infatti limitati a rimanere incollati alle squadre che li precedevano, come “ambito” a un certo punto: ne hanno superate tre, mettendo tra loro e l'ultimo posto ben cinque punti. Da quelli, da un gioco sempre convincente e da una concretezza che sta via via facendosi sempre più apprezzabile, dovranno ripartire a febbraio, lavorando per blindare velocemente la salvezza. Tra qui e le nuove sfide ci sono ad ogni modo le vacanze (il gruppo si ritroverà l'8 gennaio), un ritiro romano e soprattutto un mercato da digerire, nel quale ci saranno presumibilmente più partenze che arrivi. Tutto ciò, tenuto conto delle ultime prove e degli ultimi risultati, fa in ogni caso meno paura: il Lugano pare pronto a un 2018 estremamente sereno.
