A Cornaredo urge un cambio di rotta: la classifica piange sempre più e la squadra non riesce a reagire
LUGANO - A Cornaredo è notte fonda e nessuno riesce a trovare l'interruttore della luce. In un sabato sera che poteva e doveva rilanciare il Lugano – almeno sotto l'aspetto della prestazione – i bianconeri hanno clamorosamente toppato l'appuntamento. Sulmoni e compagni hanno infatti subìto la quinta sconfitta di fila in campionato, la quarta senza segnare il benché minimo gol. Nelle ultime cinque gare i bianconeri hanno realizzato 1 gol e subiti ben 15. Numeri che non lasciano spazio a nessun tipo di commento. A Cornaredo il quadro è desolante.
Il bel gioco proposto nelle prime giornate, purtroppo, è solo un ricordo lontanissimo. E a tal proposito è lecito porsi qualche domanda: perché a distanza di qualche settimana non funziona più nulla? Perché i giocatori non mettono più quella grinta che in luglio e agosto era una prerogativa di questa squadra? Il team segue ancora l'allenatore Pier Tami oppure si è inceppato qualcosa? Società, staff tecnico e giocatori è meglio che trovino al più presto qualche risposta, la classifica infatti piange sempre più. Il Losanna di Celestini, sulla carta l'indiziata numero uno a tornare nell'“inferno” della Challenge League, non perde dallo scorso 19 agosto (5-2 a Thun) per un totale di 6 partite.
A Lugano, dunque, urge una scossa immediata: il presidente Angelo Renzetti deve riflettere e decidere se concedere ancora fiducia a Pier Tami oppure se optare per un cambio. La squadra è sfiduciata e non riesce a esprimere un calcio accettabile. E alla fine, più che i risultati, è proprio questo a preoccupare maggiormente tutto l'ambiente bianconero...