Il tecnico italiano è davanti a un bivio: giocarsi l'Europa League a Lugano o andare altrove
LUGANO - «Professionalmente è importante dare continuità a quello che stiamo facendo. Voglio rimanere e iniziare una stagione dall'inizio. Rinuncerei a tutto pur di stare qui a Lugano», le parole di Paolo Tramezzani pronunciate lo scorso 21 aprile alla vigilia della sfida con lo Young Boys.
Che nel calcio le cose possano cambiare in un batter di ciglio lo sanno anche i sassi e Paolo Tramezzani, protagonista assoluto della cavalcata bianconera, è giusto che davanti ad alcune offerte importanti si fermi a riflettere.
Cavalcare l'onda: è quello che potrebbe decidere (o ha già deciso?) di fare il tecnico italiano. È più facile muoversi oggi che tra 12 mesi dopo una stagione anonima. Ripetere un cammino simile (e questo lo sa anche il Mister ) sarà infatti praticamente impossibile l'anno prossimo. L'ex vice-allenatore dell'Albania è ambizioso e nello sport - molto spesso - avanza chi rischia di più.
La riconoscenza nel calcio è merce rarissima al giorno d'oggi ma Paolo Tramezzani, qualora decidesse davvero di salutare Cornaredo, porterà per sempre nel cuore Angelo Renzetti e il Lugano. Un simile cammino è stato qualcosa di incredibile. Una favola a lieto fine da raccontare. La vetrina dell'Europa League però potrebbe non bastare per convincere il 46enne a restare un altro anno.
Ci vorrà qualche giorno di pazienza e poi settimana prossima verranno sciolti i dubbi: l'allenatore italiano, che con il club ticinese ha un contratto valido fino al 2019, resterà oppure partirà?