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L'OSPITE«Gufare? Prendiamo i corvi ticinesi e portiamoli sul campanile di Sion»

24.05.17 - 09:33
La finale di Coppa Svizzera tra Sion e Basilea potrebbe segnare indelebilmente anche la stagione del Lugano. Arno Rossini: «Che vincano i renani, così i bianconeri avranno in mano l'Europa League»
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«Gufare? Prendiamo i corvi ticinesi e portiamoli sul campanile di Sion»
La finale di Coppa Svizzera tra Sion e Basilea potrebbe segnare indelebilmente anche la stagione del Lugano. Arno Rossini: «Che vincano i renani, così i bianconeri avranno in mano l'Europa League»
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LUGANO - La partita più importante per il Lugano è la prossima. No, non quella del weekend, quando i bianconeri si muoveranno fino a Losanna. La prossima in programma sul calendario compilato dalla Lega: la finale di Coppa Svizzera. La storia ormai è nota: se il Basilea batterà il Sion e metterà le mani sul trofeo, allora la terza classificata in campionato accederà direttamente ai gironi di Europa League e, fattore importantissimo, avrà la certezza di guadagnare almeno 4-5 milioni di franchi. Chi dovrà passare per i preliminari, invece, se non riuscirà ad accedere al tabellone principale del torneo si dovrà "accontentare" di mezzo milione.

«Quel match sarà importantissimo - inutile negarlo - è intervenuto Arno Rossini - dobbiamo sperare che il Sion veda interrompersi la sua imbattibilità nelle finali di coppa».

Si deve gufare? Ma non è sportivo...
«Gufare? Si devono prendere tutti i corvi ticinesi e li si devono portare sul campanile di Sion - ha aggiunto ridendo Arno - per una volta possiamo pensare da tifosi: la speranza è che in coppa vinca il Basilea. Così i bianconeri avranno in mano il loro futuro. Avranno in mano l'Europa League».

Dovranno poi comunque riuscire a difendere il terzo posto della classifica negli ultimi 180' di stagione...
«Io sono convinto che nelle ultime due partite il Lugano farà sei punti. Il prossimo weekend andrà a Losanna, dove troverà un avversario ormai sazio e forse distratto. Per i biancoblù quel confronto non varrà nulla. Non saranno motivati. E poi in casa vodese c'è un po' di confusione: Celestini potrebbe andarsene... le premesse affinché i bianconeri facciano tre punti ci sono tutte».

Rimane lo scontro diretto dell'ultimo turno contro il Lucerna.
«Che sarà - a mio avviso - giocato con la stessa passione con la quale si affrontò (e si battè) il San Gallo nell'ultima partita dello scorso campionato, quella che sancì la salvezza. Sabbatini e soci sono, in questo momento, in formissima. Sono convinti e motivati. Vedrete, non sbaglieranno».

Fosse così e il Basilea vincesse la coppa per il Lugano sarebbe festa grande.
«Sarebbe fantastico: in ballo ci sono interessi grandissimi. I ticinesi si giocano un pezzo di futuro».

Sul piatto ci sono tanti quattrini.
«Con i quali, appunto, pianificare al meglio le prossime stagioni. Pensateci un po': con quei soldi e quelli che entreranno dalle cessioni di chi partirà - e io penso saranno almeno in quattro - il Lugano potrebbe mettere insieme l'intero budget dell'anno prossimo. E Renzetti potrebbe muoversi con meno pressione sul mercato».

Perché il grande obiettivo è, non dimentichiamolo, riuscire a consolidare il club a questi livelli.
«E non è facile, se si tiene conto che si sta parlando di una delle realtà meno competitive, a livello economico, della Super League. Quest'anno i bianconeri, tutto il club, hanno fatto un piccolo capolavoro. Il terzo posto è un piccolo miracolo, è qualcosa di fantastico. Ma non possiamo attenderci che sarà per forza sempre così: non finché il budget rimarrà inferiore a quello delle rivali».

La strada da percorrere?
«Quella già intrapresa dai dirigenti: scegliere gli elementi giusti, cercare di valorizzarli e contemporaneamente rincorrere risultati prestigiosi. Il Lugano ha tutto per stabilizzarsi alle spalle delle big della categoria. Perché quelle, spendendo tanto, sono difficilmente superabili».

Da dove devono ripartire i bianconeri?
«Qualora vincessero la coppa? Penso dovrebbero cercare di potenziare la squadra, per renderla "stabile". Via Sadiku, Alioski e un altro paio di giocatori, dovranno essere ingaggiati ragazzi all'altezza, in grado di garantire qualità e quantità».

Non le scommesse?
«Anche le scommesse, ma non solo quelle. Sui 22-23 elementi della rosa almeno 7-8 dovranno essere solidi, navigati, in grado di fare la differenza».

Ci si deve dunque attendere una mezza rivoluzione?
«Molti ragazzi validi sono già presenti in rosa. Penso a Mihajlovic, a Sabbatini, che reputo fantastico, a Sulmoni, che, pure ticinese, io blinderei e renderei una "bandiera"... Partendo da questi e aggiungendo 4-5 giocatori veri il Lugano costituirebbe lo zoccolo duro. Poi ci sarebbe lo spazio anche per i giovani da provare a lanciare».

Il tutto gira però sempre intorno ai famosi 4-5 milioni.
«Ma guardate che quei soldi fanno comodo a tutti, non solo al Lugano. Credete che il Sion, che ha un budget di 25 milioni, non voglia fortemente metterli in cassa? Per far quadrare i conti, se quei quattrini non arriveranno dall'Europa League, i vallesani dovranno vendere qualche buon giocatore».

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