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A Roma non si placa la bufera dopo l'ennesimo capitolo della vicenda mister-capitano. Da Boston parla il presidente giallorosso
ROMA (Italia) - A Roma, dopo l'ennesimo capitolo della vicenda Totti-Spalletti, non si placa la bufera. L'ultimo episodio ieri a San Siro, con il tecnico toscano che, anche a gara ormai archiviata, ha negato l'ingresso al Capitano, invocato pure dai supporter rossonesi, desiderosi di assistere ad una sua ultima "sgambata" alla Scala del calcio. Niente lieto fine, nessuna festa, con Spalletti che nel post-partita ha pure perso la pazienza in seguito alle sollecitazioni dei media.
In molti non hanno capito (e gradito) la scelta del tecnico, ma da Boston Pallotta ha tuonato contro la piazza romana difendendo Spalletti: «È stato molto bello vedere tutti i tifosi applaudire Totti e la sua mostruosa classe, ma la squadra viene sempre prima di tutto - ha detto Pallotta al "Messaggero" - L’allenatore ha fatto il cambio giusto, perché stiamo combattendo per l’accesso alla Champions League. E comunque se avesse messo Totti gli ultimi cinque o sei minuti qualcuno avrebbe detto che non sarebbe stato rispettoso. Spalletti? Non potrei biasimarlo se dovesse lasciare la Roma, perché i media scrivono sciocchezze ogni settimana».
E a proposito delle famose uscite di Spalletti (Se non vinco o Totti non rinnova vado via), il presidente giallorosso ha aggiunto: «Non contano, tutta colpa della stampa». Infine, sulle frecciate del mister alla società in merito alla getione di Totti... «Aspettate la fine della stagione perché avrò molto da dire, vi racconterò tutta la storia».
