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L'OSPITE«Che Alioski parta subito. Renzetti? Era una volpetta, sta diventando un volpone»

11.01.17 - 07:00
Il macedone lascerà Lugano durante questa sessione di mercato? Per Arno Rossini i dubbi sono pochi. L'arrivo di Sadiku potrebbe esser stato orchestrato proprio per ovviare all'addio di "Gianni"
TI-Press
«Che Alioski parta subito. Renzetti? Era una volpetta, sta diventando un volpone»
Il macedone lascerà Lugano durante questa sessione di mercato? Per Arno Rossini i dubbi sono pochi. L'arrivo di Sadiku potrebbe esser stato orchestrato proprio per ovviare all'addio di "Gianni"
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LUGANO - Il Mondiale a 48 squadre, Ronaldo che vince il FIFA Player, il "caso" Alioski... di cosa si può parlare con Arno Rossini?

«Io rimarrei sul tema caldo, sul macedone che potrebbe aver giocato a dicembre le ultime partite con il Lugano - è intervenuto proprio Arno - degli altri due argomenti si può dire poco».

Ovvero?
«La scelta del Mondiale a 48 squadre è stata dettata esclusivamente da diritti economici. Più Federazioni coinvolte, più partite da disputare, più diritti televisivi... il solito. Per quanto riguarda Cristiano Ronaldo invece: è giusto che sia stato premiato. Ha vissuto una stagione eccezionale e, semplicemente, è molto forte. Lui e Messi sono inarrivabili per tutti gli altri; ho idea che per i prossimi quattro o cinque anni saranno ancora e sempre loro a vincere».

Alioski invece?
«È una bella storia, quella di un ragazzo, di un calciatore, pronto a spiccare il volo».

Alla fine partirà?
«Perché la trattativa si concluda devono essere soddisfatti in tre: società, giocatore e procuratore. In questo caso penso che, davanti a un'offerta importante da parte di un club estero, tutti potranno sorridere. E l'affare si concluderà».

Premier League e Bundesliga paiono le destinazioni più probabili. "Gianni" le vale?
«Assolutamente. È un professionista serio, che è migliorato incredibilmente da quando, lo scorso inverno, è arrivato a Lugano. Ha lavorato sodo, si è impegnato... e poi ha qualità incredibili».

Ipotizziamo un incasso milionario per il Lugano e uno stipendio di diverse centinaia di migliaia di franchi per il ragazzo...
«Fosse così Alioski farebbe immediatamente le valigie».

Non avrebbe senso aspettare ancora, fino a giugno magari, per massimizzare la seconda parte di campionato con la maglia bianconera?
«Sarebbe assai rischioso. Un infortunio o, toccate ferro, la retrocessione del Lugano, farebbero infatti crollare la quotazione del giocatore. No, credo che davanti all'offerta giusta Renzetti faccia bene a vendere. Il presidente del Lugano deve prendersi questo rischio. Ma d'altronde di coraggio, lui, ne ha sempre mostrato: rischi ne ha sempre presi parecchi».

A Cornaredo è arrivato Sadiku, che di Alioski ha il medesimo agente: in fondo la squadra non si indebolirebbe troppo...
«Renzetti era una "volpetta", ora sta diventando un volpone. Non è detto che la cessione di "Gianni" non fosse già in preventivo e che l'operazione-Sadiku non sia legata a questa».

Con l'albanese in campo e il macedone partito il gioco del Lugano cambierà parecchio?
«Totalmente. Anche perché Armando, da animale d'aria qual è, regalerà alla squadra una profondità che prima non c'era. In bianconero, piuttosto che a Zurigo, Armando potrebbe davvero consacrarsi definitivamente».

Per poi tornare al Letzigrund in estate?
«Fossi in lui rimarrei in Ticino anche la prossima stagione. Potrebbe così diventare il simbolo del club: "seminare" e a 27 anni raccogliere poi il frutto del suo grande lavoro, tentando l'esperienza all'estero».

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