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SUPER LEAGUECritiche, tensioni, GC e paure: «È da giugno che sono ad interim, penso a lavorare»

09.12.16 - 16:15
Andrea Manzo, scontata la squalifica, domenica tornerà in panchina per il match contro le Cavallette: «Sono carico, faremo la nostra partita. Thun? Nel primo tempo giocavamo in 5»
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Critiche, tensioni, GC e paure: «È da giugno che sono ad interim, penso a lavorare»
Andrea Manzo, scontata la squalifica, domenica tornerà in panchina per il match contro le Cavallette: «Sono carico, faremo la nostra partita. Thun? Nel primo tempo giocavamo in 5»
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LUGANO - Cresce l'attesa in casa Lugano in vista dell'ultimo importantissimo match del girone d'andata. Con Manzo nuovamente in panchina dopo aver scontato i tre turni di squalifica, i bianconeri (domenica, 13.45) affrontano il GC di Tami al Letzigrund.

«Sono carico perché torno in panchina dopo tanto tempo, andrò a Zurigo per fare la partita con la squadra, per il bene del Lugano e per arrivare alla sosta con più punti possibile - esordisce il mister veneziano - Personalmente sto bene, sono sereno, consapevole però che nel calcio i risultati sono fondamentali. Il lavoro, premesso che ci si creda, in certi momenti conta poco: come ha sempre detto il presidente alla fine si tira una linea, lui tirerà la sua e io l'accetterò».

Ultimamente il presidente Renzetti ha "tuonato" in più di un'occasione: al Lugano - e a Manzo per la conferma - servono punti. «Nel calcio è vero tutto e il contrario di tutto. Io penso a lavorare e andare avanti, poi sarà quel che sarà. Fin da giugno il mio "ad interim" c'è sempre stato. Nel calcio tutti gli allenatori sono ad interim e ne sono consapevole».

Il Lugano non vince da 9 partite, Manzo giustifica le critiche a questo proposito? «Sono 9 partite che non vinciamo, è un dato di fatto... non posso non condividerle, però bisogna capire i motivi. Quante colpe mi attribuisco? Ovviamente non sono immune da responsabilità, ma lascio a voi giornalisti valutare. Io prendo quel che mi viene attribuito. In questo momento non ho valutato quanta responsabilità ho, "domani" forse vi darò la percentuale».

Nell'ultima uscita contro il Thun, soprattutto nel primo tempo, c'è stata paura e confusione. «Ci può stare un tempo di confusione in 18 partite, è già capitato anche alla Juventus... basta guardare la partita col Genoa. Noi abbiamo preparato la partita contro il Thun come le altre, ma in certe gare il pallone pesa di più. Abbiamo avuto un po' di paura, pure io dentro al "gabbiotto". C'era tensione per la consapevolezza di dover fare per forza risultato. Abbiamo ragazzi giovani senza grande esperienza e in questi match si può creare un po' di difficoltà. Abbiamo fatto meglio in 10 nella ripresa rispetto a quanto fatto in 11 nel primo tempo, quando in realtà giocavamo in 5... Poi abbiamo dimostrato cuore e unione. Un'altra squadra dopo l'1-0 al 90' avrebbe mollato, poteva essere devastante, noi abbiamo avuto il merito di pareggiare».

GC-Lugano sembra quasi uno spareggio... ma in realtà ci sarà ancora tutto il girone di ritorno. «Io la vivo come le altre partite, sono stati tutti spareggi che abbiamo giocato per vincere. Poi un palo interno e la palla entra o un’altra esce e questo ti cambia la vita calcistica. Io sono convinto di aver fatto un buon lavoro, ho visto ragazzi crescere. La squadra si muove in base al mio modo di pensare calcio. Mi sembra che abbia un'identità: poi sta a chi guarda confermare questa sensazioni oppure no, non sono presuntuoso e non sta a me».

Contro il Thun c'è stata tensione e paura, e ora? «Dovremo trasformare tutte le tensioni in qualcosa di positivo, sarà mio compito, insieme alla squadra, andare in campo con la giusta consapevolezza e tensione. GC squadra giovane come noi? Sì, ma loro hanno 3-4 giocatori come Castro, Caio e Basic con più esperienza. Giocano un buon calcio e in fase offensiva hanno qualità. Dovremo essere bravi a colpirli con le nostre armi».

Notizie dall'infermeria? «Oltre a Sabbatini, anche Rosseti (contrattura, ndr) al 99% non ce la farà. Ceesay e Aguirre sono squalificati. Ponce titolare? Non lo so. Non ho ancora scelto la squadra che andrà in campo all'inizio».

Senza i punti persi all’ultimo minuto contro Basilea e Lucerna la posizione del mister sarebbe più solida. «Come dico sempre i se e i ma abbondano sulla bocca degli stolti. Da Basilea le cose sono peggiorate sul piano della lucidità. Abbiamo tutti un po’ di responsabilità».

La panchina ha perso le staffe - anche comprensibilmente in alcuni casi - più di una volta: un comportamento "all'altezza" della Super League? «Abbiamo commesso degli errori, non posso dare torto a certe critiche. In panchina delle volte abbiamo avuto forti reazioni emotive ma in alcuni casi abbiamo dato anche la carica in positivo recuperando uno svantaggio».

Tra le tante critiche di Renzetti, una è quella legata agli allenamenti doppi: il "pres" ne avrebbe voluti di più. Tornando indietro Manzo farebbe una programmazione diversa? «Non ha detto una cosa sbagliata. Ci siamo adeguati e ultimamente l'abbiamo fatto. Su queste osservazioni si può costruire qualcosa di positivo».

Infine, una battuta sul mercato. Recentemente Renzetti ha promesso che in gennaio la squadra verrà rinforzata. Lo ha detto anche a Manzo? «A me per ora non ha comunicato niente, ma se ha detto queste cose è di buon auspicio per tutti. Ho già ottimi giocatori, nel momento in cui si dovrà parlare di "ritocchi" si guarderà il dettaglio».

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