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SUPER LEAGUELugano all'inferno e ritorno. Salvo (per ora), ma così non può bastare

05.12.16 - 07:00
Per come si era messa la partita, il pari contro il Thun è stato un risultato prezioso per i bianconeri. Con tutta la qualità su cui può contare, mister Manzo non può, però, pensare solo alla salvezza
Lugano all'inferno e ritorno. Salvo (per ora), ma così non può bastare
Per come si era messa la partita, il pari contro il Thun è stato un risultato prezioso per i bianconeri. Con tutta la qualità su cui può contare, mister Manzo non può, però, pensare solo alla salvezza
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LUGANO - Una partitaccia, un sacco di errori, la solita espulsione, il gol taglia gambe e... la "resurrezione" finale. Con il Thun il Lugano è andato all'inferno... ed è tornato.

Nei 90' (abbondantissimi) di Cornaredo i bianconeri non si sono fatti mancare nulla, sbagliando tanto, troppo e facendo colpevolmente sembrare dei fenomeni quelli del Thun, che nelle sedici partite disputate prima del weekend avevano messo insieme 15 punti. La paura, dopo i disastri e i rovesci recenti, ha d'altronde bloccato gambe e teste di Alioski e soci, i quali hanno semplicemente firmato la peggior prestazione dell'anno. Nonostante ciò, nonostante i continui pericoli corsi da Salvi, fino al 90' i ticinesi sono rimasti in piedi. L'inferiorità numerica per l'espulsione di Ceesay - un vizio, quello del "rosso" facile, che i giocatori agli ordini di Manzo devono levarsi in fretta - ha però spinto i bernesi di attaccare con maggior intensità e ha portato al vantaggio di Peyretti. Fosse finita così per il Lugano sarebbe stata dura da digerire. Invece nel finale è arrivato il gol di Mariani dopo il clamoroso "buco" di Bürki e improvvisamente, per i bianconeri, è tornato il sereno. Un episodio positivo - piccola compensazione dopo i guai delle ultime settimane - ha fatto esplodere di gioia chi era in campo, quelli della panchina e, in generale, tutto Cornaredo.

Chi volesse guardare più in là del semplice pari, potrebbe trovare nel guizzo del centrocampista 25enne il segnale che forse, davvero, dopo tanto tempo i ticinesi sono riusciti a fare pace con la Dea bendata. Aver interrotto la serie negativa e aver tenuto alle spalle una rivale diretta è sicuramente positivo e permetterà a mister Manzo - per una volta non finito nel turbinio delle dichiarazioni del "pres" Renzetti - di preparare con cura il confronto della prossima settimana, quello del suo ritorno in panchina.

Chi invece non si accontenta (giustamente), potrebbe comunque criticare i ticinesi, incapaci di sfruttare due match ball (contro Vaduz e Thun) per mettere una pietra sulla salvezza in Super League. Tutto vero, tutto giusto. Questo Lugano deve svegliarsi: ha qualità ed "entusiasmo", non può permettersi di farsi coinvolgere nella lotta per la permanenza in categoria con squadre che hanno la metà del suo talento (ma in certi casi il doppio della sua voglia). Domenica prossima si sfida in trasferta in GC e poi ci sarà la pausa. Manzo e i suoi hanno da lavorare parecchio.

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