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SUPER LEAGUE«Lugano, che entusiasmo: fai bene a sognare l'Europa»

19.09.16 - 14:46
Pier Tami ha promosso le qualità e le ambizioni dei bianconeri. Intanto però, giovedì, proverà a fare loro uno sgambetto
«Lugano, che entusiasmo: fai bene a sognare l'Europa»
Pier Tami ha promosso le qualità e le ambizioni dei bianconeri. Intanto però, giovedì, proverà a fare loro uno sgambetto
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ZURIGO – Raccolti applausi e consensi (e dieci punti) nelle prime sette giornate di campionato, a Lugano si è cominciato a sognare. Spinti da prestazioni spesso convincenti e da giocatori di valore assoluto, i bianconeri (e i loro tifosi soprattutto) hanno infatti iniziato a flirtare con l'idea di completare un campionato da “Europa League”. Chiudere tra le primissime della graduatoria e guadagnare così l'accesso alle prossime coppe europee è davvero qualcosa di fattibile per il club del “pres” Renzetti?

Tutti, dalle parti di Cornaredo, predicano calma e invitano a tenere i piedi ben piantati a terra. Nel frattempo però, tra mezzi sorrisi e occhiate soddisfatte, non nascondono la propria ambizione.

Ma cosa serve davvero per pensare di completare una stagione di alto livello? L'anno passato, con il suo Grasshopper, Pier Tami ce l'ha fatta. Chi meglio del mister ticinese (che giovedì sarà a Cornaredo con i suoi per cercar di raggranellare punti) può quindi spiegarlo?
«Per noi l'Europa è stata... frustrante - ha raccontato proprio il 55enne allenatore del GC – e questo perché l'abbiamo raggiunta ma non eravamo pronta per assaporarla appieno, per giocarla al massimo delle nostre potenzialità. Al momento il club ha altre priorità rispetto alle coppe, deve pensare a far quadrare i bilanci. Per questo ha ceduto quattro tra i migliori elementi della rosa. Questo ha significato, a inizio anno, ripartire con una formazione ampiamente rinnovata e non all'altezza della situazione: chi ci ha salutato non è infatti stato sostituito da giocatori che già avevano maturato l'esperienza necessaria per lasciare il segno».

Nonostante ciò un po' di Europa League l'avete assaggiata.
«Abbiamo fatto tre turni di qualificazione e, a parer mio, abbiamo fatto anche molto bene, eliminando per esempio l'Apollon, avversaria che ci precedeva nel ranking. Poi ci siamo trovati davanti il Fenerbahçe... i turchi erano francamente fuori portata. Credo in ogni caso che per noi sia stato importante fare quell'esperienza. Ora dovremo provare a dare continuità a livello sportivo, oltre che economico, al progetto. Se riusciremo a tenere lo zoccolo duro della squadra insieme per i prossimi due-tre anni – questo è quel che spero – potremo crescere molto».

La vostra strada è tracciata. E quella del Lugano?
«Se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, allora i bianconeri possono sperare di completare un grande campionato. Non ho avuto la possibilità di seguire tutte le loro partite; quel che ho visto però mi ha sorpreso. Ho visto una squadra molto equilibrata. Ho visto buone individualità. Ho visto giocatori, quelli “storici”, che hanno acquisito esperienza dalla passata stagione. A Cornaredo hanno cominciato bene e hanno la possibilità di lasciare il segno».

Tanto da sognare l'Europa?
«Secondo me l'entusiasmo intorno alla società è giustificato. In una Super League da dieci squadre questi bianconeri, che hanno forza e un'idea precisa di gioco, possono fare la differenza. Escluso il Basilea e lo Young Boys, che non sono costretti a mettere davanti a tutto l'aspetto economico, a non stravolgere i loro gruppi per far quadrare i conti, in campionato io vedo tanto equilibrio. In un anno particolare, dunque, qualsiasi delle altre nove contendenti può sperare di qualificarsi per una competizione continentale». 

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