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FC CHIASSOIl Chiasso scopre Scienza: «Giovani, tattica e fisicità per affrontare la Challenge»

30.06.16 - 16:47
Il neo allenatore dei momò è stato presentato alla stampa e ha definito le sue linee di lavoro: «Voglio capire e conoscere la vostra realtà e instaurare un rapporto di fiducia con i giocatori»
Ti-Press
Il Chiasso scopre Scienza: «Giovani, tattica e fisicità per affrontare la Challenge»
Il neo allenatore dei momò è stato presentato alla stampa e ha definito le sue linee di lavoro: «Voglio capire e conoscere la vostra realtà e instaurare un rapporto di fiducia con i giocatori»
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CHIASSO - Il dado è tratto: il nuovo Chiasso sarà diretto dalla panchina da Giuseppe Scienza, ex allenatore di Brescia e Feralpisalò ed ex giocatore di Torino, Reggina, Piacenza Calcio, Venezia FC e Cesena. Il 39enne è stato scelto personalmente dal Direttore Generale Carlo Cavalleri che ha speso parole al miele nei confronti del neo tecnico. «Scienza non è una seconda scelta, lo conosco molto bene ed è la persona più adatta e compatibile con le nostre idee e con il nostro progetto biennale. Nonostante il ritardo con cui siamo partiti, so che Giuseppe sarà in grado di recuperare il terreno perso e di integrarsi al meglio con la realtà; sappiamo che la prima stagione sarà forse un po' più complicata, ma a partire dal secondo anno ci guarderemo indietro e vedremo quanto di buono è stato fatto».

«Per quanto mi riguarda - ha spiegato proprio Scienza - sono onorato di essere qui e prometto massimo impegno, massima correttezza e passione. Voglio immedesimarmi nel contesto in cui mi trovo e non mi ritengo una seconda scelta: a parte pochi eletti, nessuno può pensare di essere in cima alle scelte di una società, e quindi ciò che conta è che oggi ci sia io sulla panchina del Chiasso».

In passato quasi tutti gli allenatori italiani hanno faticato a capire il calcio svizzero tanto da incontrare innumerevoli difficoltà; Scienza, però, parte avvantaggiato. «Sono un appassionato del calcio in generale e ho seguito il calcio elvetico; magari non lo conosco come quello italiano, ma so che qui è fondamentale la fisicità. Sono sicuro che riuscirò a entrare nella testa dei giocatori ed è quello che sto facendo in questi giorni: sono un allenatore corretto e se qualcuno non andrà d'accordo con me sarà perchè non sarà stato corretto col sottoscritto. Io devo pensare al bene della squadra, della società e dei tifosi».

Il nuovo allenatore dei momò ha dimostrato di avere le idee in chiaro anche per quanto riguarda la tattica e il modulo con cui schiererà la propria formazione. «Al centro del progetto ci saranno i giocatori e la fiducia che si creerà nel gruppo: è fondamentale; voglio portare a Chiasso un calcio offensivo, col quale proveremo a fare la partita, ma curerò con attenzione la fase difensiva: partiremo da un 4-3-3 ben diverso da quello di Zeman, perchè lavoro molto con gli esterni bassi per dare equilibrio alla squadra. Ovviamente mi saprò adattare all'organico che avrò a disposizione al termine del mercato».

In merito alla rosa che è attualmente in allestimento, Calleri ha voluto far chiarezza: «Alcuni giocatori, i cui contratti scadevano oggi 30 giugno, hanno rinnovato e altri lo faranno nei prossimi giorni: non dico i nomi, aspetto prima di depositare i documenti. Inoltre arriveranno giocatori giovani che magari in un primo momento non lasceranno tutti a bocca aperta, ma che sapranno crescere e far vedere tutto il loro valore: prendere calciatori all'apice della loro carriera sarebbe troppo facile sulla carta, ma non è questa l'idea di calcio che vogliamo apportare a Chiasso».

Nonostante tutta questa insicurezza in merito al mercato, Scienza non ha battuto ciglio e guarda con fiducia al campionato che partirà tra meno di un mese. «Ho già vissuto esperienze simili a Brescia e alla Feralpisalò perciò tutto questo non mi spaventa; chiaramente la stagione incombe e al più presto dovremo avere a disposizione almeno l'80% della rosa. La mia squadra sarà composta da ragazzi che baseranno i propri comportamenti sul senso di appartenenza e che potranno accrescere il proprio valore: lavorare con i giovani è interessante anche per questo. Inoltre la scelta di venire a Chiasso è stimolante anche per me che volevo fare un'esperienza all'estero: il calcio svizzero lo ritengo ideale per la mia idea di calcio e per far maturare i ragazzi. Cercherò quindi di adattarmi alla fisicità della Challenge, senza perdere di vista la tattica tipica del calcio italiano», ha concluso.

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