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“Ho preso Zeman perché lavora con i giovani e perché può farci aprire molte porte”. Le previsioni del presidente del Lugano sono state azzeccate. Per ora tutto bene, risultati a parte
LUGANO – Un paio di turni passati in Coppa Svizzera, un paio di partite vinte in campionato. Questi, fino a ora, sono stati i “più” dell'ingaggio di Zdenek Zeman da parte di Angelo Renzetti.
Il presidente del Lugano avrà fatto bene a chiamare questo tecnico? Il boemo è davvero l'uomo giusto sulla panchina bianconera? Per dare un giudizio sulle scelte del massimo dirigente e sull'operato dell'allenatore si dovrà attendere ancora a lungo. Forse addirittura fino all'ultimissima giornata di campionato, quando (si spera) i bianconeri staranno ancora giocandosi la salvezza.
Su un “campo”, in questo caso non verde e non rettangolare, Renzetti ha in ogni caso già vinto la sua scommessa. Di Lugano, del Lugano, hanno infatti cominciato a parlare un po' tutti. Oltre Gottardo, guardando a nord e oltre confine, sbirciando a sud, in molti hanno a più riprese messo il naso nelle faccende bianconere. L'ultima prova del can can mediatico che l'allenatore è stato capace di scatenare la si è avuta proprio in queste ore: le polemiche seguite ai sedicesimi di Coppa, le esternazioni del “pres” e la conferenza stampa di oggi, lunedì, sono stati ripresi dalla Gazzetta dello Sport, che ha “sparato” tutto altissimo nella sua home page.
La visibilità è arrivata. Ora mancano dei risultati totalmente soddisfacenti: a Cornaredo c'è una conferma in Super League ancora tutta da conquistare...
