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CHAMPIONS LEAGUEAllegri: "A Berlino vogliamo fare come l’Italia nel 2006"

25.05.15 - 19:33
Il tecnico della Juventus è pronto e motivato a centrare il triplete
Allegri: "A Berlino vogliamo fare come l’Italia nel 2006"
Il tecnico della Juventus è pronto e motivato a centrare il triplete
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TORINO (Italia) - Il Premio Bearzot sotto braccio, ad arricchire un’annata da sogno dopo lo scudetto e la Coppa Italia, la finale di Champions League in testa e non da oggi.

Massimiliano Allegri da tempo sta studiando come fermare gli Extraterrestri del Barcellona nella finale di Champions a Berlino, ma ha un modello da seguire per la sua Juventus: "Speriamo di ripetere quello che ha fatto la Nazionale nel 2006. Trionfare ai rigori? Sarebbe bello anche vincere a un minuto dalla fine perché con quelli li'...".

A Berlino con l’Italia di Lippi c’erano Buffon, Pirlo e Barzagli (infortunato). E ci sono anche ora: "E' una finale e di sicuro con il Barcellona è meglio giocarci una partita secca in cui può succedere di tutto, piuttosto che in due. Ma la partita è molto facile da preparare, era più' difficile preparare la finale di Coppa Italia. Dobbiamo essere fiduciosi, siamo arrivati in fondo, meritatamente, passando da partite difficili. E ora ci prepariamo a questa finale che riporta il calcio italiano ad alti livelli. Dobbiamo essere bravi a preparare la gara in totale serenità, sapendo quali difficoltà troveremo ma bisogna giocarla alle 20:45 del 6 giugno, non prima. I ragazzi hanno dato dimostrazione di grande professionalità e voglia, a livello europeo siamo cresciuti molto, abbiamo una grande consapevolezza dei nostri mezzi. Siamo fiduciosi".

Poi un pensiero anche al futuro più lontano: "L'anno prossimo il campionato sarà molto più equilibrato, non è scontato vincere cinque scudetti di seguito, sarà complicato, anche perché le avversarie si rinforzeranno sul mercato e avranno voglia di rivalsa, e noi dovremo essere pronti, con le motivazioni giuste e forti per dare dimostrazione che vogliamo fare un'altra annata straordinaria. Dovremo essere bravi a vincere questo quinto scudetto che sarà il primo obiettivo della prossima stagione. Venire alla Juventus era una bella sfida, ma le sfide bisogna accettarle perché danno uno stimolo forte per migliorarti. Ho trovato una società che mi ha protetto, che ha sposato in pieno il mio credo, e un gruppo di ragazzi forte, fatto di uomini seri, veri. Gran parte di questo gruppo fortunatamente fa parte della Nazionale e ci sono le prerogative giuste per gli Azzurri di fare un buon Europeo".

Infine un distinguo tra lui e Conte: "Nel calcio non c'è un solo metodo per vincere, ci sono tanti modi, tutti siamo diversi l'uno dall'altro, ma tutti e due alla Juventus abbiamo vinto, e questo dimostra che non esiste un metodo unico, altrimenti sarebbe scritto in un libro. Il calcio non è una scienza esatta, è opinabile, ed è anche questo il bello".

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