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SERIE AMancini il ritorno: "Non pensavo di tornare, ma non ho la bacchetta magica"

15.11.14 - 15:06
Il nuovo allenatore dell'Inter è stato presentato nel primo pomeriggio di sabato: l'ex tecnico del Manchester City non ha voluto fare proclami
Mancini il ritorno: "Non pensavo di tornare, ma non ho la bacchetta magica"
Il nuovo allenatore dell'Inter è stato presentato nel primo pomeriggio di sabato: l'ex tecnico del Manchester City non ha voluto fare proclami
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APPIANO GENTILE (Italia) - E’ bastato il suo nome, Roberto Mancini, a riportare entusiasmo in una piazza depressa. In casa Inter esultano da ieri mattina, dopo l’avvenuto esonero di Mazzarri, per il ritorno dell’uomo dei tre scudetti, chiamato a risollevare le sorti di una squadra inceppata.

Lui si presenta in completo blu, sorridente e pronto a mettersi al lavoro ma premette: “Quando si cambia allenatore le cose non vanno bene, c'è da fare qualcosa e spero si possa fare quello fatto dieci anni fa. Se ci sono analogie è difficile dirlo, devo conoscere i giocatori. Però ci sono giocatori importanti in rosa, si può lavorare bene su questa squadra. Non avrei mai pensato di tornare, però mi hanno chiamato, ci siamo visti, la prima chiamata l’ho avuta giovedì sera, mi hanno spiegato il progetto e penso che possa essere un'altra bella storia. Credo in questo progetto altrimenti non avrei accetatto. Però non ho la bacchetta magica, bisogna tornare a vincere attraverso il lavoro”.

Con Moratti non si era lasciato benissimo ma i rapporti erano tornati buoni: “La famiglia Moratti ha fatto la storia dell'Inter. Ha preso una decisione da rispettare al 100%. L'ho sentito al telefono, credo sia felice. Abbiamo iniziato a vincere insieme. Lo ringrazio per avermi portato anni fa. Rimane una persona importante. Ora dobbiamo tornare a rivincere".

Il mercato - Non fa proclami Mancini, né sull’immediato né sulle mosse per il mercato: "Non so quanti giorni possano servire, nel calcio non c'è tanto tempo. Bisogna fare in fretta per imparare i miei pensieri. Dobbiamo vincere in fretta ma non ci diamo una scadenza. Dobbiamo avere la testa sul nostro lavoro. Il mercato? Devo conoscere la squadra bene. Non è facile trovare giocatori che si integrino subito con la squadra. Vedremo nei prossimi mesi. Il primo obiettivo è far rendere i giocatori che sono qui". Una cosa però il Mancio l'ha chiara: l’Inter deve tornare ai livelli che le competono e ristabilire gerarchie storiche. “Juventus, Inter e Milan sono i tre club più famosi all'esero, tre grandi club. Penso sempre le stesse cose, bisogna combattere contro Juve e Milan. La Juve è la migliore squadra d'Italia, il Milan vuole tornare grande". Sui singoli poche parole, da Kovacic (“è un ragazzo giovane con qualità. Non può giocare sempre bene, deve maturare. Può diventare un campione") a Medel (“Devo ancora conoscerlo, ma è un grande giocatore. Il calcio cileno è in crescita e mi sono sempre trovato bene con i cileni") e Nagatomo (“Tutti i giocatori dell'Inter saranno utili ai miei schemi di gioco. Lui è un elemento importante") fino a Vidic e Guarin (“Per quanto riguarda Vidic, credo che non sia facile cambiare campionato e compagni. Non è facile integrarsi subito. Guarin è un grande giocatore, ha fatto benissimo al Porto diversi anni fa, voglio parlare anche con lui. Sarà un giocatore importante per noi") mentre sulle polemiche infinite legate a Calciopoli e allo scudetto “di cartone” una brusca frenata: “Sono sempre stato onesto, e penso che oggi dobbiamo solo pensare al campo. Credo che dovremo migliorare proprio questo in Italia. Basta con le polemiche e anche così il calcio italiano migliorerà. I personaggi più importanti sono i calciatori".

Moduli e uomini - C’era da aspettarsi anche una domanda su Balotelli, con cui ha lavorato sia all’Inter che al City ma il Mancio svicola ("Sta bene a Liverpool deve sfruttare bene questa occasione, ha avuto la fortuna di tornare in un campionato importante come quello inglese e deve sfruttare questa chance”) mentre sul modulo il tecnico si dice flessibile: “Non ho problemi, abbiamo giocato a tre al City e al Gatatasaray, non è un problema giocare a tre o a quattro. Per questo devo parlare con i giocatori. Devo capire cosa ne pensano". Un pensiero anche per Thohir: "Lo ringrazio per avermi riportato all'Inter. Era dispiaciuto per Mazzarri, mi è sembrato una persona perbene. Vuole riportare l'Inter in alto. Per quanto riguarda Mazzarri faccio il suo lavoro, sono dispiaciuto quando accadono queste cose. Le cose purtroppo vanno così, lui è un ottimo allenatore. Mi dispiace". Mancini non è preoccupato dall’età media bassa della rosa, anzi: "E' un grande stimolo, uno dei tanti motivi per i quali ho accettato l'incarico. Una squadra giovane, possiamo lavorare e crescere bene insieme. Si può arrivare a costruire una squadra forte nel tempo. Spero che la squadra giochi bene a calcio".

itm

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