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STABIOIl coraggio di Murat Pelit: dalla sedia a rotelle al sogno olimpico

25.11.20 - 12:00
Il ticinese, protagonista alle ultime paralimpiadi di Pyeongchang: «Io in una parola? Felicità».
keystone (archivio)
Il coraggio di Murat Pelit: dalla sedia a rotelle al sogno olimpico
Il ticinese, protagonista alle ultime paralimpiadi di Pyeongchang: «Io in una parola? Felicità».
«Vi racconto come ho reagito alla disabilità...».
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STABIO - All’alba di una nuova stagione che lo vedrà protagonista il campione ticinese della Nazionale paralimpica di sci alpino testimonia il suo inno alla vita e delinea i suoi obiettivi futuri.

All’età di 22 anni ti è stato diagnosticato un tumore maligno all’osso sacro. Da qui una serie infinita di operazioni fino alla
paralisi degli arti inferiori. Come hai reagito alla disabilità?
«Sono entrato in ospedale con le mie gambe e sono uscito in carrozzina ma è stato più semplice di quanto si possa immaginare. La voglia di continuare a vivere mi ha permesso di accettare l’accaduto con grande tranquillità. Non vedevo l’ora di tornare dai miei parenti e dai miei amici e tutto il resto mi è scivolato addosso. Dietro un grande atleta si nasconde un carattere fuori dal comune».

Qual è la dote che più ti contraddistingue?
«Se dovessi descrivermi in una sola parola ti direi “felicità”! Il mio nome in lingua turca significa “felice” e rispecchia pienamente il mio carattere. La felicità è un modo di essere che caratterizza la mia vita ed emerge in tutto ciò che faccio».

Non hai paura di farti male quando scendi in pista?
«Nello sci non bisogna aver paura. Le cadute fanno parte del gioco: ci si rialza e si ritorna più forti di prima. Gareggio in tutte le discipline ma quelle veloci sono proprio le mie preferite. Non a caso sono vicecampione del mondo in super-G e sono giunto terzo nella classifica di discesa libera in Coppa del Mondo.

Unico ticinese a rappresentare la Svizzera alle paralimpiadi invernali di Pyeongchang 2018. Che sensazioni hai provato?
«Partecipare alle paralimpiadi in Corea del Sud era il mio primo obiettivo sin da quando mi sono avvicinato allo sci paralimpico. È stato un grande orgoglio rappresentare il Ticino ma il meglio deve ancora venire…».

Cioè?
«Adesso punto ai Mondiali di Lillehammer 2021 e, soprattutto, alle paralimpiadi di Pechino 2022. Vorrei portare a casa quante più medaglie possibili. Inoltre sogno di vincere almeno un trofeo di specialità in Coppa del Mondo».

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