Lo specialista della Clinica Schulthess di Zurigo Hannes Rudiger mette in guardia il britannico, reduce da una delicata operazione all'anca
ZURIGO - Praticamente nessuno dava più credito ad Andy Murray, ma lui non ha mai smesso di crederci ed è tornato a giocare. E proprio domenica scorsa ha potuto festeggiare un successo - nella finale di Anversa contro Wawrinka - dopo quasi tre anni di astinenza. Ma c'è chi è tutt'altro che tranquillo per la salute dello scozzese, reduce da un delicato intervento chirurgico all'anca.
«Avevo molti dubbi sul fatto che Murray potesse tornare a giocare con un’anca artificiale - le parole espresse al Blick dello specialista in medicina della Clinica Schulthess di Zurigo Hannes Rudiger - Sta correndo rischi molto importanti e vi spiego perché. Due pezzi metallici si sfregano l’uno con l’altro. Per 10 anni questo metodo è stato applicato in Svizzera con conseguenze catastrofiche. I movimenti del tennista con scatti e arresti continui sono estremamente dannosi. L’abrasione delle piastre di metallo potrebbe intossicare il sangue del paziente. Questo causerebbe dei danni ai nervi e alla vista. È un metodo che non utilizzo e non lo consiglierei a nessuno».