Il renano non è riuscito a vincere per la nona volta Wimbledon. Alla fine ha gioito Nole, impostosi 7-6(5), 1-6, 7-6(4), 4-6, 13-12(3)
LONDRA (GBR) – Al termine di una finale bellissima e intensissima, dopo 5h02', Nole Djokovic ha battuto 7-6(5), 1-6, 7-6(4), 4-6, 13-12(3) Roger Federer vincendo per la quinta volta in carriera il torneo di Wimbledon.
Uno contro l'altro inseguendo l'ennesimo successo a Wimbledon, l'ennesimo trionfo in uno Slam. Insieme con Rafa Nadal, Roger Federer e Nole Djokovic hanno segnato l'ultimo ventennio (quasi) di tennis mondiale. E domenica, per nulla sazi, hanno consumato ogni goccia di energia rincorrendo nuova gloria.
Nell'ultimo atto del Major londinese, il renano e il serbo si erano già incrociati. Era successo nel 2014 e nel 2015 e in entrambi i casi – la prima volta in cinque set, la seconda in quattro – a sollevare il trofeo fu il campionissimo nativo di Belgrado.
Forte di otto successi (in undici tentativi) sull'erba londinese, ciliegina sulla torta di una carriera stellare, il rossocrociato ha in ogni caso cominciato il confronto senza timore reverenziale, regalando al pubblico i primi sussulti di una sfida equilibrata. Già nel quarto game il Maestro ha infatti avuto una palla break, non riuscendo tuttavia a concretizzarla. Poi i due campioni hanno - a volte con affanno - difeso il loro servizio, trascinandosi fino allo scontato tie-break. Lì, quello che ha sentito meno la pressione è stato Nole il quale, pur finito sotto 3-5 (dopo essere stato avanti 3-1), è riuscito velocemente a riprendersi e a volare fino al 7-5 decisivo.
Per nulla abbattuto per il parziale sfuggito, Federer ha piazzato immediatamente un'accelerazione netta. Primo game del secondo set e break. Terzo game e... break. Tenuto il servizio, il basilese si è regalato un 4-0 nettissimo. A quel punto Djokovic ha un po' mollato la presa, riuscendo a mantenere un turno di battuta (1-4) ma poi arrendendosi allo strapotere del rivale, che ha chiuso i conti 6-1 in appena 25'.
Nessuna palla break e turni al servizio piuttosto agevoli hanno caratterizzato la prima parte di un set, il terzo, importantissimo nell'economia dell'incontro. Toccato con mano la pericolosità e l'ottimo stato di forma di Roger, Djokovic ha limitato al minimo i tentativi di “aggressione”, arrivando senza troppi pensieri al nono game. A quel punto, però, ha rischiato parecchio quando si è trovato 30-40. Con tre punti filati ha tuttavia raggiunto il salvifico 5-5 e si è levato dagli impicci. Poi un nuovo gioco a testa per un nuovo tie-break. Ancora una volta, nel game supplementare, il migliore è stato il serbo il quale, sfruttati gli errori di Federer, ha chiuso 7-4, allungando nel punteggio e avvicinandosi al successo.
Nel quarto piazzale ci sono stati quattro game equilibrati, poi il basilese ha innestato la marcia più alta. Break “netto” nel quinto game e nuovo servizio rubato nel settimo. Nole ha tentato di rialzare la testa, mettendo le mani sul suo primo break dell'incontro nell'ottavo gioco. Non gli è però bastato per evitare di cedere 4-6.
L'equilibrio che ha caratterizzato tutto il confronto si è protratto pure all'inizio del set decisivo, nel quale Djokovic è in ogni caso parso un po' più fresco. E proprio Nole ha firmato il primo allungo, volando sul 4-2 dopo aver trovato un break al sesto gioco. Tutto deciso? Assolutamente no. Federer ha infatti risposto subito al serbo, rubandogli il servizio nel settimo game e poi confermandolo - per il 4-4 - nell'ottavo. Nonostante qualche tentennamento, il numero uno e il numero tre al mondo hanno poi tenuto la battuta nei giochi successivi, planando sul 6-6. Il confronto si sarebbe potuto chiudere al 16esimo game quando, dopo aver brekkato il rivale, Federer ha avuto a disposizione due match point. Sprecati. Il 32enne Novak si è infatti salvato. Ha recuperato ed è salito fino all'insperato 8-8. Si è in seguito andati avanti con il 9-9. E poi con il 10-10. E poi con l'11-11. E poi con il 12-12, che ha spedito il confronto all'ultimo tie-break. In quell'esercizio ha dominato ancora Djokovic il quale, stremato ma abbastanza lucido da sfruttare l'occasione, ha chiuso i conti 7-3.