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TENNIS«Eleganza, record e umiltà: Federer è unico. Stan? Mina vagante»

02.07.19 - 11:01
Chiacchierata con Luca Margaroli, 27enne ticinese già convocato tre volte per difendere i colori rossocrociati in Coppa Davis: «King Roger? Un'ispirazione, sono cresciuto seguendo le sue vittorie»
keystone-sda.ch/ (PETER KLAUNZER)
«Eleganza, record e umiltà: Federer è unico. Stan? Mina vagante»
Chiacchierata con Luca Margaroli, 27enne ticinese già convocato tre volte per difendere i colori rossocrociati in Coppa Davis: «King Roger? Un'ispirazione, sono cresciuto seguendo le sue vittorie»
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RECANATI (Italia) - «Passano gli anni e lui rimane… sta vivendo da tempo una seconda giovinezza: quello che Federer continua a fare è indescrivibile», parola di Luca Margaroli, tennista ticinese già ammirato anche in Coppa Davis intento a difendere i colori rossocrociati. Selezionato in tre occasioni dal capitano Severin Lüthi, il 27enne - specialista del doppio attualmente impegnato al Challenger di Recanati - ha fatto il suo esordio nel 2017 contro la Bielorussia, venendo poi arruolato anche per le sfide contro Svezia e Kazakistan.

Dopo i primi duelli sull’erba londinese e in attesa dell’esordio di RogerOne - in campo quest’oggi contro il sudafricano Lloyd Harris -, abbiamo “approfittato” di Margaroli e delle sue conoscenze per parlare di Wimbledon e non solo...
«Federer arriva dopo le ottime performance sul rosso - dove non giocava da anni - e il torneo vinto sull’erba di Halle: a Wimbledon si sentirà ancora più a suo agio. Inizia il Major con grandi aspettative e non potrebbe essere altrimenti». 

La concorrenza non manca, ma il renano - già incoronato 8 volte - andrà a caccia del nono sigillo e del 103esimo titolo della sua leggendaria carriera.
«Proprio così, una carriera pazzesca nella quale ha riscritto quasi tutti i record… eppure è rimasto una persona semplice. Ho conosciuto Federer nelle varie edizioni del torneo di Basilea, è incredibilmente umile considerando tutto quello che ha fatto e vinto. A proposito di Wimbledon non ci sono dubbi… anche quest’anno il suo obiettivo sarà arrivare fino in fondo».

Nel 2003, quando Luca Margaroli aveva 11 anni, Federer metteva in bacheca il primo Wimbledon. È stato un’ispirazione?
«Nella mia camera il suo poster c’è.... (ride, ndr). È sempre stato il mio idolo e sono cresciuto seguendo le sue vittorie. La prima volta che ho avuto l’occasione di allenarmi con lui a Basilea è stata una grande emozione. Il suo stile elegante per me è un’ispirazione, sono cresciuto con la stessa idea di tecnica e gioco pulito. Federer in tutti questi anni ha attirato tantissima attenzione sul tennis dandone sempre un’immagine estremamente positiva. È unico».

Da Federer a Wawrinka, uomo dai “grandi appuntamenti” già capace di conquistare ben 3 Slam. Fermato da diversi infortuni nel 2017 e costretto ad operarsi due volte al ginocchio sinistro, Iron Stan ha cercato per diverso tempo di ritrovare il giusto feeling. Risalita un passo alla volta la classifica Atp, il vodese è tornato nella top20 e al recente Roland Garros ha nuovamente vissuto uno Slam da protagonista. Ieri, nel primo turno di Wimbledon, ha divorato in tre set Bemelmans. Siamo solo all’inizio, ma le indicazioni sono positive.
«Stan è una mina vagante, un grande giocatore. Dopo Federer, Nadal e Djokovic, tre inarrivabili a livello di costanza, credo sia quello con più chance di piazzare ancora un colpaccio. Non dico a Wimbledon nello specifico, ma in generale nei tornei più importanti. Col suo tennis è sempre pericoloso. Quando sta bene può dire la sua contro ogni avversario. Ha ancora qualche anno di carriera davanti e sono sicuro che potrà togliersi altre soddisfazioni».

Magari "soffiare" un altro Slam ai tre marziani, che nei Major continuano a dettar legge. Federer, Nadal e Djokovic si sono spartiti gli ultimi 10… In precedenza proprio Wawrinka aveva conquistato l’US Open 2016.
«Non solo negli Slam, se si guardano le percentuali di vittorie anche nei Masters 1000 ci si accorge che alla concorrenza lasciano le briciole. Zverev, Thiem e di recente Fognini hanno messo in bacheca un 1000, ma di norma fanno “man bassa” di titoli...», conclude il ticinese Luca Margaroli.

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