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L'OSPITE - ARNO ROSSINIRoger Federer e la paura del "dopo": «C'è, ma con Mirka anche la droga...»

03.04.19 - 09:02
Il campionissimo renano continua a 38 anni perché si diverte e sta bene. Lo fa però anche perché il post-carriera può essere duro. Arno Rossini: «Ma ha una moglie "lady di ferro" che lo sostiene»
Keystone
Roger Federer e la paura del "dopo": «C'è, ma con Mirka anche la droga...»
Il campionissimo renano continua a 38 anni perché si diverte e sta bene. Lo fa però anche perché il post-carriera può essere duro. Arno Rossini: «Ma ha una moglie "lady di ferro" che lo sostiene»
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MIAMI (USA) - Succede sempre così, che vinca o perda. Al termine di ogni torneo, completata una nuova recita, più che per i suoi colpi da maestro, Roger Federer fa parlare di se per la sua longevità. Quanto ancora continuerà? È la domanda che praticamente tutti si fanno, dondolandosi tra la gioia del poter godere delle gesta del Maestro e la tristezza di un suo inevitabile - sempre più vicino - ritiro.

Da tempo ormai il renano racconta che non smetterà finché si divertirà, finché starà bene e finché questa sua vita da zingaro non peserà sulla famiglia. Su Mirka e i quattro marmocchi. C'è "solo" questo? Probabilmente c'è anche un aspetto del quale il campionissimo basilese non parla, ma che è ben presente nella sua testa: la paura.

Già, il timore di mollare un mondo nel quale è universalmente riconosciuto come numero uno per un altro - quello del post-carriera - nel quale sarà una persona normale. Certamente più famosa e ricca di tantissimi, ma pur sempre normale...

«C'è una parola che spiega bene perché Roger è ancora lì sul campo a quasi 38 anni: passione - è intervenuto Arno Rossini - è per quello che, come invece fatto da molti colleghi, arrivato a un'età "consona" non ha semplicemente salutato tutti per cominciare a godersi tutti i soldi guadagnati».

I soldi. Non possono anche questi essere un fattore?
«Un motivo per rimanere in pista? Proprio no. Con quanto guadagnato finora Federer ha sistemato le prossime quattro generazioni della sua famiglia. Figli, nipoti... tutti possono stare benissimo pure senza lavorare. Il denaro non c'entra. Continua perché il tennis è semplicemente la sua vita».

Continua per quello. Possiamo anche dire che non smette per paura.
«Sotto sotto di sicuro è spaventato dal "dopo". Da quel che sarà quando appenderà la racchetta al chiodo. "Cosa faccio una volta smesso?" Se lo sarà chiesto molte volte. Sa che, uscito dal circuito, le sue giornate saranno molto più vuote. Certo parteciperà a esibizioni e conferenze, ma non sarà la stessa cosa».

Cosa cambia? In fondo il ritiro potrebbe essere visto come il giusto e doratissimo riposo.
«Gli mancherà la competizione. Sarà durissima staccare la spina. Dovrà cercare delle strade alternative per ritrovare la motivazione».

Non potrebbe invece semplicemente, con il tempo, "abbassare le pretese"?
«Non è così semplice, quando hai speso anni a un certo ritmo. Dovrà rincorrere altri interessi. Ha la famiglia...».

Con quattro figli.
«Tutti piccoli. Già questa sarà una distrazione che lo terrà parecchio impegnato. Sarà un buon inizio. Poi ci sarà la sua fondazione. E poi di sicuro salterà fuori altro...».

Però il campo...
«È vero. Si torna sempre là. Ora c'è l'adrenalina, che poi è la droga degli sportivi».

Da cancellare magari insieme con Mirka?
«Il suo generale, la sua grande fortuna. Federer ha una moglie molto presente, che tiene in piedi la famiglia. Una lady di ferro, una Tatcher, che è insieme un controllore ma anche un grande sostegno».

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