Non solo gli sport di squadra o i motori: i conflitti di interesse ci sono anche dove dominano racchetta e pallina. Mollato l'agente, il tedesco potrebbe entrare a far parte della scuderia di Roger
MIAMI (USA) – Presto l'immagine di Alexander Zverev sarà controllata da Roger Federer? Detta così, suona male, è sicuramente una forzatura; non è tuttavia qualcosa di molto lontano dalla realtà.
Il rampante tedesco pare infatti in procinto di firmare con il Team8, agenzia che cura i diritti e gli interessi di alcuni tra i big della racchetta. La particolarità? L'agenzia è stata fondata da Federer e da Tony Godsick, ovvero il suo agente storico.
Solo qualche giorno fa, a Tennis Magazine, Zverev ha confermato di aver mollato il suo ex manager, il 79enne cileno Patricio Apey, e di essere pronto a legarsi a un nuovo rappresentante. I soliti beninformati del circuito danno ormai per fatto l'accordo con Roger e i suoi, pronti così a confermarsi influentissimi in seno all'ATP. La partnership è legale e, ci scommettiamo, sarà più che vantaggiosa per le parti in causa. Come già accaduto in altri sport – ricordate il precedente Valentino Rossi-Marc Marquez, con gli scontri in pista poi protrattisi anche in tribunale? - senza voler mettere in dubbio la professionalità di alcuno, quanto senso ha che un “pro” curi gli interessi di un avversario?
Nel frattempo, interpellato sulla questione, Federer si è smarcato, pronunciando uno dei rarissimi “No comment” della sua carriera. «Questo non ha a che fare con il campo da tennis – ha graffiato il renano - e io parlo solo di quello. Sono un atleta e sono concentrato sul giocare a tennis, non tratterò questa questione».