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UNIHOCKEYLadies Team della SUM, un'isola felicissima

15.02.19 - 13:44
La crescita della squadra femminile della Sportiva Unihockey Mendrisiotto è sotto gli occhi di tutti. Adela Zulji: «Siamo come una grande famiglia, ci aiutiamo e ci sosteniamo a vicenda»
TiPress
La gioia delle ragazze della SUM durante la recente semifinale di Coppa Svizzera.
La gioia delle ragazze della SUM durante la recente semifinale di Coppa Svizzera.
Ladies Team della SUM, un'isola felicissima
La crescita della squadra femminile della Sportiva Unihockey Mendrisiotto è sotto gli occhi di tutti. Adela Zulji: «Siamo come una grande famiglia, ci aiutiamo e ci sosteniamo a vicenda»
SPORT: Risultati e classifiche

MENDRISIO - Ingaggio dopo ingaggio, partita dopo partita, anno dopo anno il Ladies Team della Sportiva Unihockey Mendrisiotto ha compiuto notevoli passi avanti, guadagnandosi il rispetto di tutto il movimento elvetico di questo sport. Dopo due sesti posti in classifica e due eliminazioni ai quarti di finale, quest’anno sono arrivate pure le semifinali di Coppa Svizzera. Un traguardo incredibile e del tutto inaspettato ad inizio anno. 

La regular season di quest'anno è stata a dir poco eccezionale: le ticinesi si sono contese fino all’ultimo la testa della classifica con Floorball Riders e Hot Chilis e, ad un solo turno dal termine, la corsa era ancora aperta.

Ma anche così la SUM - con più di cento gol segnati e con un largo vantaggio nei confronti della quarta classificata l'Unihockey Basel Regio (l’avversaria dei quarti di finale dello scorso anno) - può guardare con fiducia alla parte finale della stagione.

Come una grande famiglia (ripreso dalla rivista di Unihockey).
Il club, con sede a Mendrisio, conta oltre 130 tesserati di cui la maggior parte gioca nelle categorie giovanili. Circa quindici allenatrici e allenatori gestiscono le nove squadre attive (Juniori E, F, D, U16, U18, 4° lega maschile, 2° lega maschile, Juniorinnen U21 e NLB femminile). Grazie all’aiuto dei media ticinesi e ai grandi sforzi di promozione intrapresi, anche il settore giovanile femminile comincia a ingranare ed è stato possibile reclutare nuove giocatrici. Le partite casalinghe della prima squadra femminile sono descritte oltre Gottardo come “estremamente ticinesi”: i fan sostengono le ragazze con un tifo caloroso “come solo i ticinesi sanno fare”. Adela Zulji, capitano e da lungo tempo pilastro della formazione momò, non può che confermare: «Siamo come  una grande famiglia, ci aiutiamo e ci sosteniamo a vicenda, lavoriamo duro e cerchiamo di dare sempre il massimo. Un bellissimo esempio è la fantastica organizzazione per la semifinale di Coppa svizzera contro i Piranha Chur del 12 gennaio. È stato davvero sensazionale». Il fatto che la capolista di NLA si sia rivelato un avversario troppo ostico non ha scoraggiato nessuno dei 337 spettatori presenti che, nonostante la sconfitta per 1-11, hanno trasformato l’ultima partita di Coppa delle ragazze in una vera e propria festa.

Vento fresco finlandese
Analizzando i fattori che hanno permesso alla SUM di compiere importanti passi avanti, Zulji ritiene che «il trio di giocatrici finlandesi messe sotto contratto quest’anno ha portato davvero tanta qualità nella nostra squadra e sono davvero un ottimo sostegno. Abbiamo tuttavia anche un allenatore molto ben organizzato e preparato e, grazie anche a Michel Betrisey, possiamo lavorare per migliorare tecnica e tattica». Zulji, esperto difensore, è fiera dello sviluppo delle sue compagne. «La velocità di esecuzione e la difficoltà degli esercizi sono aumentate. La maggior parte delle giocatrici ha compiuto enormi passi avanti che ci hanno permesso di crescere anche sul piano del gioco», spiega la 28enne. Il motto delle ticinesi è lottare fino all’ultimo. Un ottimo esempio di questo spirito è la partita casalinga di dicembre contro la neopromossa UH Appenzell: negli ultimi 30 secondi della sfida, le ticinesi hanno ribaltato il risultato da 7-8 a 9-8 e il gol della vittoria è stato realizzato ad un solo secondo dal termine. Entrambe le marcature sono state realizzate su assist del top scorer della lega Simona Teggi. Avventura NLA? Al momento nella massima divisione giocano solo squadre della Svizzera tedesca. «Per quanto riguarda l’unihockey in sé, non c’è molta differenza tra ticinesi e svizzeri tedeschi - spiega sempre la Zulji - La vera differenza sta nella mentalità». Nonostante la promettente posizione in classifica, la summina assicura che in casa momò non si è ancora parlato di promozione in NLA. «Vogliamo affrontare una partita per volta e non lasciarci influenzare negativamente dal successo. È importante restare con i piedi per terra». Talento sbocciato presto, Zulji calca i campi da unihockey ormai da 15 anni e ha già vissuto personalmente l’avventura NLA. Sette anni fa è stata portata a Coira da Giovanni Marti, l’allora direttore sportivo dei Piranha, che l’ha notata in nazionale U19. Dopo due fruttuosi anni a Coira, Zulji ha dovuto trasferirsi all’estero per motivi professionali e privati. In seguito è ritornata in Ticino e si è unita alla Sportiva Unihockey Mendrisiotto. Le ticinesi sono ora concentrate esclusivamente sui prossimi playoff. Il primo obiettivo è la qualificazione alle semifinali (sarebbe una prima per le squadre ticinesi). Una volta superato questo primo ostacolo si presenterebbe concretamente la possibilità di rivedere Adela Zulji in NLA insieme alla prima squadra del nostro Cantone nella massima lega.

4 domande a Adela Zulji
Cosa vorresti per l’unihockey ticinese?
Sarebbe bello se una squadra femminile ticinese centrasse la promozione in NLA.
Hai qualche consiglio per le giovani giocatrici ticinesi?
Dovrebbero cercare di imparare tutto il possibile dalle giocatrici più anziane e non nascondere la testa sotto la sabbia quando qualcosa non funziona come vorrebbero. Niente è impossibile quando si insegue un sogno.
Sei direttore sportivo e puoi scegliere liberamente una giocatrice da portare alla SUM. Chi prendi? 
Naturalmente il top sarebbe poter portare da noi più di una giocatrice (ride). La mia scelta sarebbe però Flurina Marti in difesa.
Qual è stato finora il punto più alto della tua carriera unihockeistica? 
Un ricordo indimenticabile è sicuramente la partecipazione alla Champions Cup 2012 in Svezia con il Pirahna Chur. Un altro momento che ricordo sempre con piacere è però anche la prima selezione per la nazionale U19.

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