Rachel McKinnon si è laureata campionessa iridata su pista ai Mondiali Master di ciclismo, ma insorgono le polemiche: «Chi mi critica è soltanto un bigotto transofobo»
LOS ANGELES (USA) - È polemica ai campionati del mondo femminili di ciclismo in corso di svolgimento a Los Angeles. Nella gara su pista - categoria Master - si è infatti imposta per la prima volta nella storia dello sport una donna transessuale: la canadese Rachel McKinnon.
Al termine della gara però le sue avversarie hanno fatto fatica ad accettare questa vittoria, poiché sono convinte che la muscolatura maschile della McKinnon le dia un evidente vantaggio. «Mi sono classificata terza. Non è per niente giusto», ha per esempio scritto su Twitter la statunitense Jennifer Wagner-Assali.
Katie Hopkins, sempre sullo stesso social, ha rincarato la dose: «Per chiarire: si è trattato del campionato del mondo femminile. Ripeto: femminile. Complimenti alle ottime medaglie d'argento e di bronzo (...)».
Dal canto suo la McKinnon ha replicato: «Mi alleno 15-20 ore alla settimana, due volte al giorno (...). Ciò che ottengo lo conquisto con la fatica e chi critica è soltanto un bigotto transfobo».
First transgender woman world champion...ever.*
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