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LUGANOEtica, sport e fair play: valori senza frontiere

18.05.18 - 07:59
A Lugano Ario Federici, docente presso l'università di Urbino, ha toccato diversi temi che hanno intrattenuto il pubblico
Etica, sport e fair play: valori senza frontiere
A Lugano Ario Federici, docente presso l'università di Urbino, ha toccato diversi temi che hanno intrattenuto il pubblico
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LUGANO - Un piacevole uragano si è abbattuto improvvisamente sugli ospiti, entusiasti dalla motivazione trasmessa dal Professor Ario Federici, docente presso l'università di Urbino e Presidente del Corso di Laurea in scienze dello sport.

Il preambolo è stato affidato ad un parterre di grande spessore, Marco Borradori Sindaco di Lugano, Bernhard Saegesser Presidente del distretto svizzero Panathlon, Marco Bignasca Direttore ufficio sport DECS, Roberto Badarcco Capo dicastero Sport. Ario Federici è un personaggio eclettico capace di rapire l’attenzione del pubblico in ogni sua esternazione; ha iniziato da lontano la sua presentazione, ripercorrendo il suo vissuto con tanta enfasi ponendo da subito l'accento sull'etica, lo sport ed il fair play.

Si batte giornalmente per insegnare il dovere dell'etica nelle scuole, spiegando la definizione di sport e la sua rispondenza con la società di ieri e di oggi, facendo riflettere tutti sui veri valori, dalla gioia per la vittoria alla delusione della sconfitta: 'costruiamo la società attraverso la cultura sportiva ed il rispetto dei suoi valori con il dovuto sacrificio, quindi impariamo ad educare più che ad istruire, senza vedere nell’altro un avversario, bensì un palcoscenico per poter crescere e migliorarsi costantemente. Oggi però ci si scontra con il successo, il denaro, il mito dell'efficienza, della bellezza e la spinta forzata dei genitori purtroppo non è la giusta educazione. Si demanda troppo facilmente il compito agli altri e ne scaturisce che tutti dobbiamo reimparare ad educare - la carta dei valori e dei doveri dei genitori del Panathlon ne è un esempio tangibile. Il professor Federici è un fiume in piena e riesce a legare più temi come il doping, il fair play, l'abbandono dei giovani sportivi nell'età dell'adolescenza, l'obesità, la ricerca del successo facile ed il mito dell'essere bello, lo stress quotidiano, l'avversario, l'arbitro, facendo capire a tutti i presenti l'importanza dei veri valori, fare sport deve essere gioia e felicità.

La serata frequentata da oltre 100 panathleti con delle delegazioni dei club gemellati di Como e Varese, nonché agli amici del Panathlon Club Sopraceneri, è stata un successo globale.

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