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UNIHOCKEYDue ticinesi... in finale: «Un grande onore. Arbitrare? Che passione»

22.02.18 - 20:01
Sabato pomeriggio Davide Rampoldi e Christian Crivelli dirigeranno la finalissima di Coppa Svizzera femminile di unihockey: «Sarà senza dubbio un'esperienza bellissima»
Due ticinesi... in finale: «Un grande onore. Arbitrare? Che passione»
Sabato pomeriggio Davide Rampoldi e Christian Crivelli dirigeranno la finalissima di Coppa Svizzera femminile di unihockey: «Sarà senza dubbio un'esperienza bellissima»
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MENDRISIO - Cosa c'è di più bello per un arbitro che dirigere una finale? È l'esperienza di prestigio che vivranno Davide Rampoldi e Christian Crivelli sabato a Berna. Sì perché le ottime prestazioni fornite quest'anno non sono passate inosservate: la coppia ticinese si è guadagnata la "convocazione" per dirigere nientemeno che l'ultimo atto di Coppa Svizzera femminile di Unihockey tra il R.A. Rychenberg Winterthur e il Piranha Coira. La sfida è in programma al Wankdorf: ingaggio d'inizio alle 15.15. 

Il duo, animato da tantissima passione e apprezzato da tutta la Svizzera "unihockeystica", ha letteralmente bruciato le tappe. Davide e Christian, infatti, sono al loro primo anno nella massima serie femminile e fanno parte dei 64 arbitri (divisi in coppie) migliori del panorama elvetico. E sabato, in una giornata "diversa" e allo stesso tempo impegnativa, vivranno una giornata da urlo.

Davide e Christian, quando avete mosso i primi passi nel mondo arbitrale?
Davide Rampoldi: «Ho debuttato su campo grande con l'ex presidente della SUM (Sportiva Unihockey Mendrisiotto) Domenico Bagnato. Mi ha sempre affascinato l'idea, visto che sono sempre stato un giocatore che ha reclamato tanto con gli arbitri... (ride). Almeno inizialmente ho intrapreso questa avventura in maniera "soft", poi sempre più seriamente. Nel 2013 ho poi iniziato con Christian e solo un paio d'anni fa, vista l'ottima intesa, ci siamo detti: "perché non provare a farlo più seriamente?". Devo dire che siamo cresciuti molto in fretta. Hanno creduto in noi e da questa stagione siamo arrivati in pianta stabile a dirigere le partite della LNA femminile».

Christian Crivelli: «Io ho iniziato 15 anni fa su campo piccolo, nel quale le partite sono dirette da un solo arbitro. In seguito, presa confidenza con il "fischietto", mi ha sempre affascinato l'idea di progredire ed ora eccomi qua a dirigere una finale di Coppa Svizzera. Passo più tempo con Davide che con mia moglie...». 

Come siete stati informati della convocazione per la finale di Coppa?
Christian: «Abbiamo già diretto la semifinale, ma mai pensavamo di aver la possibilità di arbitrare anche la finale. La chiamata è arrivata a me ed, essendo in periodo di carnevale, ho chiesto al responsabile arbitri: "sicuro che non sia uno scherzo? Lui mi ha risposto di no, che ci eravamo effettivamente guadagnati la finale sul campo... Poi ho immediatamente avvisato Davide che ha voluto lo screen della chiamata perché stentava a crederci...». 

Come vi sentite a poche ore dal grande appuntamento? C'è della tensione?
Christian: «Comincia ad esserci un po' di tensione, ma quella positiva. L'atmosfera sarà diversa e la pressione, almeno inizialmente, non la sentiranno soltanto i giocatori. Ci saranno tante persone e le riprese TV. Ad ogni modo siamo piuttosto tranquilli poiché ci siamo preparati molto bene a questo evento». 

Davide: «Senza dubbio sarà un'esperienza bellissima. Vogliamo dimostrare che questa grande partita ce la siamo ampiamente meritata. La Federazione si è presa una bella responsabilità, dando la finalissima a un duo ticinese che è al primo anno in Serie A. Siamo molto apprezzati dalle squadre, forse quel modo "latino" di vivere le partite ci aiuta. Siamo infatti molto aperti al dialogo con giocatori e allenatori e questo sicuramente è visto di buon occhio».

Quando partirete in direzione di Berna? 
Christian e Davide: «Abbiamo deciso di partire venerdì in serata. Così da dormire tranquilli nella Capitale, evitando il viaggio nel giorno della partita.  Alla fine sarà la nostra giornata e allora perché non viverla appieno? Questa è un po' la nostra filosofia. Noi non arbitriamo soltanto per guadagnare qualche franco, ma perché ci piace molto quello che facciamo...». 

Fare l'arbitro è davvero il mestiere più difficile al mondo come si dice?
Christian: «L'esperienza ti aiuta tanto. Se la partita inizia bene, è più facile gestire il prosieguo. Le decisioni arbitrali si prendono in un secondo e non sempre è facile valutare ogni singola situazione, non abbiamo la prova video che ci aiuta. Lavoriamo tantissimo sulla posizione, essere piazzati bene significa saper analizzare meglio un determinato episodio». 

Davide: «Il mestiere più difficile al mondo diventa quando ti accorgi di aver sbagliato. Quando appunto ti rendi conto di aver sbagliato non puoi tornare indietro e non puoi assolutamente compensare. Inoltre bisogna fare attenzione quando una partita è "brutta", poiché non è semplice mantenere alta la concentrazione. Un arbitro, invece, dev'essere sempre focalizzato sul match al 100%». 

Ora è giusto che vi godiate la finale, poi quali saranno i vostri obiettivi futuri?
Christian: «Dopo la finale di Coppa si svolgeranno i playoff.  Poi ci sarà la Super-Final a Kloten, nella quale verrà sancita la squadra campione svizzera. Ecco quello potrebbe essere il nostro prossimo obiettivo».

Davide: Cominciamo a gustarci questa finale, poi vedremo... Ci sono tantissimi altri bravi arbitri. Addirittura c'è una coppia che dirige le gare a livello internazionale. Dunque la concorrenza è agguerrita...». 

Come vi preparate alle  partite?
Christian e Davide: «Non c'è soltanto la parte tecnica, dobbiamo essere preparatissimi anche a livello fisico. Ci alleniamo quattro volte a settimana per poter superare i vari test fisici. Addirittura ora hanno alzato l'asticella... A oltre 40 anni non è facile tenere il ritmo, non siamo più così giovincelli...». 

Cosa rappresenta per voi l'arbitraggio?
Christian e Davide: Siamo contenti di ciò che facciamo. Alcuni ci dicono "ma chi ve lo fa fare dal Ticino?". A noi non interessa perché per noi l'arbitraggio è una vera passione, nonostante a volte ci capiti di tornare a casa la domenica sera alle 2 di notte...». 

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