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FORMULA 1Brawn: "Michael è stato tradito? Non direi"

29.09.12 - 15:31
Il team principal della Mercedes ha parlato dell'ingaggio di Hamilton e della messa alla porta di Schumi
Keystone
Brawn: "Michael è stato tradito? Non direi"
Il team principal della Mercedes ha parlato dell'ingaggio di Hamilton e della messa alla porta di Schumi
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LONDRA (Gbr) - Il passaggio di Lewis Hamilton alla Mercedes è stata la mossa che ha sbloccato di fatto il mercato piloti della Formula 1 in vista della prossima stagione. Il pilota inglese lascia la McLaren per approdare nella scuderia tedesca e prendere il posto che verrà reso vacante da Micheal Schumacher, che dirà addio alla Mercedes dopo 3 anni di poche soddisfazioni e molte amarezze. Sono in molti ad affermare che il sette volte campione del mondo sia stato 'scaricato' dal team tedesco ma non è questo il pensiero di Ross Brawn.
 
“MICHEAL SAPEVA DI HAMILTON”. Il team principal della scuderia si difende infatti dalle accuse in un'intervista alla Bbc, smentendo tale scenario e anzi specificando che sono state le esitazioni manifestate di Schumi a spingere la casa tedesca a guardarsi attorno per il futuro, optando così per Hamilton, spiegando anche che l'arrivo di quest'ultimo non cambia la politica adottata in questi anni dalla Mercedes, in cui entrambi i piloti sono considerati alla pari: "Michael è sempre stato incerto su cosa fare. Quando ci sono stati progressi con Hamilton, c'è stato un percorso parallelo: all'incertezza di Michael ha fatto da contraltare il crescente interesse di Lewis verso l'offerta della squadra. Effettivamente, una cosa alla fine ha superato l'altra. Michael è sempre stato al corrente dei colloqui che stavamo tenendo. Il management di Lewis ha manifestato interesse e ha voluto conoscere i nostri piani. Da lì, si è messo tutto in moto. Tutti sapevano che il contratto di Hamilton sarebbe scaduto alla fine dell'anno. Abbiamo spiegato quali fossero i nostri obiettivi, le ambizioni e i progetti che stiamo attuando. Credo fossero le cose che Lewis ritenesse necessarie o, comunque, volesse a questo punto della sua carriera. Hamilton punto di riferimento? Non c'è un numero 1 in squadra. Hamilton voleva essere sicuro che ci fosse equità, ma non ha mai chiesto lo status di numero 1. Noi del resto non siamo propensi a concedere qualcosa del genere ad un pilota. Si potrebbe pensare che all'altro driver non verrebbe data l'attenzione dovuta". (ITM)

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