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FOOTVOLLEYPolitta: "Mi diverto e gioco anche contro Dani Alves, Grosso e Oddo"

12.09.12 - 07:11
Nelle finali Swiss Master di Footvolley, disciplina che unisce il calcio al beachvolley, il ticinese ha vinto l’oro e sulle ali dell'entusiasmo vorrebbe promuovere questa disciplina in Ticino
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Politta: "Mi diverto e gioco anche contro Dani Alves, Grosso e Oddo"
Nelle finali Swiss Master di Footvolley, disciplina che unisce il calcio al beachvolley, il ticinese ha vinto l’oro e sulle ali dell'entusiasmo vorrebbe promuovere questa disciplina in Ticino
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BERNA - Alla COOP Beach Arena di Berna, si è disputata nel weekend dell’8-9 settembre, la finale dello Swiss Master di Footvolley. Questa disciplina è particolare è sta acquisendo sempre più importanza a livello mondiale perché unisce il calcio e il beach volley. 

L’oro è stato vinto dal ticinese Michele Politta in coppia con il lucernese Marcel Berwert. Sconfitti in finale gli zurighesi Alberto Quintas e Cristiano Goes con un doppio 18-16. “Sono molto contento del risultato, anche perché oltretutto è la terza volta che vinco il titolo svizzero - ha dichiarato Michele Politta - l’ho vinto nel 2009 e nel 2010, mentre l’anno scorso non ho potuto partecipare per infortunio".

Michele Politta, il 2012 è stato però più che altro importante a livello internazionale…
"Tre terzi posti, in Olanda, Francia e Italia hanno fatto la differenza nel 2012. Negli ultimi due-tre anni c’è stato un gruppo di atleti che ha investito tanto nel football in Svizzera e abbiamo colmato il gap con il resto dell’Europa. Adesso riusciamo a giocarcela quasi con tutti e questa è già una grossissima soddisfazione. Prima di allora il podio era solamente un sogno, ora invece perdere la semifinale ti da un grande rammarico".

Quali sono i tuoi obiettivi?
"Proverò a vincere a livello internazionale. C’è tanto investimento di tempo, mi alleno quattro-cinque volte alla settimana, visto che è molto importante la parte atletica. Faccio tanta palestra anche perché ho 44 anni. In piu sono tante le trasferte in svizzera interna per potersi allenare con giocatori di livello, ma se riesco a battere i ventenni vuol dire che posso giocarmela. Per esempio in Italia ci sono giocatori come Rizzitelli o il condor Agostini dal passato importante nella Serie A italiana che sono più vecchi di me e reggono ancora".

Ma in questo sport è più importante essere più bravi al calcio o al beachvolley?
"Il calcio ti da la tecnica, anche se è diversa perché devi lanciare la palla in alto e in questo è più simile al beach. Gli atleti arrivano soprattutto dal calcio, però specialmente al nord dal beach. Quelli del beach sono magari più grezzi con la palla fra i piedi, ma tatticamente sono veramente superiori a tutti gli altri. Noi calciatori abbiamo impiegato più tempo per capire la tattica e il modo di spostarci sulla sabbia, anche perché la palla non può toccare terra".

C'è qualche calciatore famoso che gioca al footvolley?
“Elano è uno dei big brasiliani che gioca costantemente, mentre a Barcellona gioca spesso Dani Alves. In Italia invece stanno diventando molto forti Fabio Grosso e Massimo Oddo, mentre i più forti in assoluto sono i portoghesi Bruno Alves e Nani. Ma Alves è una bestia, la sua elevazione supera la rete di venti centimetri. Ho giocato anche con Livio Bordoli e insieme siamo stati a sport non stop nel mese di maggio".

Ma com’è il campionato in Svizzera? E il livello?
"In Svizzera abbiamo sei-sette tappe sparpagliate per la regione dove si guadagna un ranking. Quest'ultimo serve per potersi iscrivere agli inviti internazionali o ai campionati europei per esempio. Per quanto riguarda il livello, sono centinaia le persone che praticano questo sport in Svizzera, ma a livello europeo sono pochi quelli che possono partecipare per giocarsi un buon piazzamento, siamo al massimo in otto. Questo impegno richiede molto tempo e bisogna sacrificarsi. È un grande investimento".

Come vedi questo sport in futuro?
"Mi piacerebbe promuoverlo in Ticino. Ci ho già provato ma alla fine non prendeva piede, anche perchè nella nostra regione mancano le infrastrutture, soprattutto in inverno al contrario della svizzera interna. Punto sul fatto che a Rio rischia di diventare una disciplina olimpica e mi piacerebbe che i ragazzi sognassero di andare ai Giochi. Le Olimpiadi potrebbero essere la rampa di lancio per far conoscere questo sport a tutta la Svizzera. Con quattro anni di lavoro si potrebbe portare qualcuno. Una volta finita la carriera però, mi piacerebbe poter tramandare l’esperienza accumulata in questi anni e poter insegnare questa disciplina a qualcuno che ha voglia di fare sacrifici. Inoltre abbiamo le conoscenze in Svizzera per fare bene. Vorrei anche collaborare con il Team Ticino per intavolare un progetto per coinvolgere anche qualche calciatore di Challenge League".

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