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6'000'000'000 di dollari di risarcimento per i danni subiti Questa la richiesta dei giocatori NBA ai proprietari delle franchigie nel processo appena cominciato in Minnesota e California. La stagione 2011-2012 è a un passo dalla definitiva cancellazione
NEW YORK (Usa) – Fallita miseramente la possibilità di trovare un accordo amichevole buono a soddisfare entrambe le parti, sono entrati in campo gli avvocati. Non stiamo parlando di una separazione coniugale, di un divorzio ma del lockout che da mesi ormai sta paralizzando il mondo del basket statunitense. Nonostante settimane di colloqui, le due “fazioni” i proprietari e i giocatori, non sono riuscite ad avvicinarsi e allora una di esse, quella di chi scende in campo, ha rotto gli indugi e portato tutta la vicenda in tribunale. Affidandosi alle corti di California e Minnesota, storicamente liberali e vicine ai diritti dei lavoratori, molti atleti hanno chiesto l’immediata fine della serrata e presentato domanda di rimborso per i danni subiti fino a questo momento.
Quanto? Tenuto conto delle gare saltate, della difficoltà di reperire nuovi contratti di sponsorizzazione e del danno subito l’associazione dei giocatori potrebbe arrivare a ricevere fino a sei miliardi di dollari di danni. La NBA, la quale sostiene di non aver ricevuto alcuna notifica, per curare i propri interessi si è invece rivolta alla più conservatrice corte di New York. La battaglia legale, insomma, è appena cominciata. David Boies, avvocato che ha rappresentato i giocatori NFL nell’ultimo sciopero è stato schietto: "Nessuno sa dove ci porterà questo processo, ma penso che tutti vogliano che la questione si risolva al più presto: più tempo durerà il lockout, maggiore sarà il danno subito dalle squadre, dai giocatori e soprattutto dagli appassionati di basket”.
