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CICLISMODa Mendrisio '71 a Mendrisio '09: l'entusiasmo di Felice Gimondi

21.09.09 - 06:59
Il campione italiano che ha fatto la storia del ciclismo a cavallo degli anni '60 e '70 racconta a quattro decenni di distanza l'esperienza del Mondiale ticinese con il suo rivale di sempre Eddy Merckx
Il campione Felice Gimondi (Ti-Press/Benedetto Galli)
Da Mendrisio '71 a Mendrisio '09: l'entusiasmo di Felice Gimondi
Il campione italiano che ha fatto la storia del ciclismo a cavallo degli anni '60 e '70 racconta a quattro decenni di distanza l'esperienza del Mondiale ticinese con il suo rivale di sempre Eddy Merckx
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Quattordici anni di carriera che hanno caratterizzato la storia del ciclismo a cavallo degli anni '60 e '70, antagonisti predestinati, compagni di fughe che sulle strade non si sono mai risparmiati. Eddy Merckx con la sua fame di vittoria e Felice Gimondi con la sua intelligenza tattica, hanno raccolto un numero impressionante di successi lottando in ogni gara fino all'arrivo, come ai Mondiali di Mendrisio '71. Un rapporto descritto dagli stessi come “di grande rispetto, una sana e forte rivalità”.

Le parole di Felice Gimondi

E' un sincero entusiasmo quello che anima le parole di Felice Gimondi nel ricordare le sue esperienze in terra elvetica: “Quando penso alla Svizzera, non posso che pensare ai Mondiali di Mendrisio '71 e al mio avversario di sempre, Eddy Merckx”.

“Quel giorno lo controllavo, lui è partito da lontano e ad uno ad uno gli altri corridori hanno abbandonato l'inseguimento. Solo io ho tenuto, compiendo uno sforzo enorme, ricordo ancora lo stacco della salita di Novazzano. Alla fine a tagliare il traguardo è stato lui, ma era il più forte, ha vinto meritatamente”.

E' stato a Barcellona '73 che il corridore italiano si è preso la sua rivincita: “A ottocento metri dal traguardo è iniziata una volata che ha lasciato Eddy senza forze, non ha seguito il compagno belga Freddy Maerten, mentre io sono riuscito a gestire al meglio le mie energie, è stata quasi una sorpresa”.

Sono diverse le competizioni svizzere dove Felice Gimondi ha gareggiato distinguendosi per la sua completezza e tenacia: “Il Tour de Romandie era il preludio del Giro d'Italia durante il quale verificavamo la nostra condizione. Ci preparavamo con molta attenzione per essere il più competitivi possibili. Non è mai stato semplice con i suoi sali e scendi e soprattutto con i tanti arrivi in salita, come quello di Crans Montana”.

Ma anche il Gran Premio di Lugano, vinto e perso rispettivamente due volte, e il Giro di Svizzera: “Ricordo in particolare il prologo di Ginevra, ma il discorso sarebbe valido anche per Losanna, la competizione si svolgeva su strade avvolte dai fiori delle aiuole curate e profumate. Per noi che arrivavamo dall'Italia era davvero un incanto. Di sicuro meno piacevoli gli arrivi innevati, quanto freddo a Les Deux Alpes o a Chaux-de-Fonds!”.

Nel 1973, dopo il titolo iridato, Felice Gimondi è stato insignito con il premio Mendrisio d'oro, ma non presenziò solo alla sua premiazione, da quell'ano non se ne è persa nemmeno una: “Sarà più di quindici anni che faccio parte della giuria del presidente Fiorenzo Magni. Ne sono contento perchè è un riconoscimento importante che evidenzia, oltre ai ciclisti internazionali, i giovani emergenti”.

Con altrettanto slancio "Nuvola Rossa" parla dei Mondiali '09  “Come ormai d'abitudine nelle competizioni odierne, si giocherà il titolo negli ultimi due giri, è li che bisognerà avere le gambe, prima sarà solo tattica, non si parte più da lontano, soprattutto su un percorso così duro”.

“L'organizzazione è ottima, come sempre a Mendrisio dove c'è gente molto preparata, sarà sicuramente un bellissimo Mondiale. Sarò presente in settimana, ma venerdì dovrò ritornare a Bergamo per la Gran Fondo d'Iseo (Gimondibike Internazionale, ndr.) butterò di sicuro un occhio alla televisione, farò attenzione un po' qui e un po' lì”, sorride Felice Gimondi, uomo che da anni si divide con soddisfazione su molteplici fronti in ambito ciclistico.

Appuntamento a martedì per le parole di Eddy Merckx

Nella foto d'apertura: Felice Gimondi (Ti-Press/Benedetto Galli) e il podio dei Mondiali di Mendrisio '71 (Keystone/Photopress-archiv STR)

 

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