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LUGANOE' la serata del Poetry Pride

31.05.18 - 18:05
Secondo appuntamento con il festival Poestate, gli aggiornamenti di Tio.ch/20Minuti media partner dell'evento
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E' la serata del Poetry Pride
Secondo appuntamento con il festival Poestate, gli aggiornamenti di Tio.ch/20Minuti media partner dell'evento

LUGANO - Una serata particolare, un unicum nella storia ultraventennale di Poestate, questo Poetry Pride. In perfetto orario la padrona di casa Armida Demarta ha presentato il programma e ha lanciato un auspicio: «Nemmeno il temporale ci fermerà!», più che mai appropriato vista la pioggia battente caduta su Palazzo Civico.

Sul palco sono stati invitati gli organizzatori di Pride 2018 - Lugano, che hanno ricordato come quella con Poestate sia stata la prima collaborazione siglata dalla kermesse luganese, giunta alla quarta serata. Poi la musica del dj set di LeMox ha invaso il patio e si è dato via all’aperitivo di gala.

Una serata di grandissimo sostegno «Ogni discriminazione è da condannare. C’è anche la discriminazione sociale, quella dei disoccupati» ha sottolineato Demarta, che ha ricevuto - a sorpresa - un premio da Drago Stefanovic, direttore dell’Othermovie Festival.

E’ stata la volta della performance di Sferico sulle note di “Echoes” dei Pink Floyd.

Il saluto ufficiale della Città di Lugano è stato portato dal municipale Roberto Badaracco, Capodicastero cultura: «Una bellissima serata. Vogliamo fare i complimenti ad Armida, è un risultato bellissimo per Lugano. La ciliegina sulla torta è la collaborazione con il Pride». Lugano si è aperta e sarà sicuramente una festa. «Tutti i cittadini sono uguali, senza nessun tipo di discriminazione» ha aggiunto Badaracco.

E’ arrivato poi il momento dell’ospite speciale di questa seconda serata: Francesca Vecchioni. «Ognuno di noi ha un proprio impegno, oppure non ce l’ha. Ognuno di noi sente la necessità d’interessarsi degli altri» ha spiegato la presidente di Diversity. «L’aspetto più forte e dirompente è stato quello pubblico, quando sono nate le bambine» ha aggiunto. «Sono volute, cercate, e indipendentemente da come sono arrivate inizi a guardare il mondo in modo differente. Inizi a guardarlo come vorresti fosse per loro». Il passaggio alla dimensione pubblica è stato difficile, ha spiegato Vecchioni: nonostante la notorietà del padre Roberto, la famiglia è sempre stata molto riservata.

Vecchioni ha poi ricordato l’impegno in Diversity, di cosa si occupa questa organizzazione da lei fondata nel 2013. Ha ricordato l’importanza e il peso delle parole, strumenti per offendere ma che possono e devono essere usate come strumenti positivi. «Per combattere i pregiudizi penso sia utile parlare, mettersi nei panni nell’altro e che non siamo dei singoli nel mondo, ma l’effetto dell’amore e delle idee di qualcuno che ha intorno. Non saremmo nulla se fossimo da soli». Ci si ricollega quindi ai temi Lgbt: «Un ragazzo che fa coming out, in quel momento sta facendo un atto meraviglioso di fiducia: sta confidando ai genitori, che in fondo abbiamo paura di deludere, quello che è».

Il primo grande amore? «Per la mia supplente di lettere. Avevo 12 anni». Poi il libro “T’innamorerai senza pensare”: «Un libro autoironico, l’ho scritto come mi sarebbe piaciuto leggerlo. Il ritmo è quello che volevo io come scrittrice. Ci sono dentro tutti i passaggi della vita che ognuno di noi affronta sempre».

La serata si è poi trasformata in un vivace botta e risposta con il pubblico, incoraggiato dalla stessa Vecchioni. La ragione per cui ha scritto il libro? Poter mostrare finalmente se stessa. «Bisogna combattere per mostrarsi per quello che si è». Un elogio della poesia: «La sofferenza di un amore ci fa piangere dai poeti greci ai giorni nostri. La letteratura? La stessa cosa». Non sono mancate le battute e le risate.

Francesca Vecchioni è stata premiata con il Premio Poestate 2018.

Ultimo evento di serata: il particolare omaggio poetico-musicale a chi ha messo in musica e in versi l’amore per persone dello stesso sesso. Con i Solisti dell’OSI - OSIbrass, quartetto di ottoni: Sébastien Galley, tromba, Serena Basandella, tromba, Vittorio Ferrari, corno, Eugenio Abbiatici, trombone. Voci recitanti: Marko Miladinovic e Cristina Zamboni.

Sono stati interpretati brani di Robert Schumann, Franz Schubert, Pëtr Il'ič Čajkovskij e Frédéric Chopin. Zamboni e Miladinovic hanno letto testi di Pier Paolo Pasolini, William Shakespeare, Federico Garcia Lorca e Oscar Wilde. Per questa seconda serata di Poestate si è visto il pubblico delle grandi occasioni, ci ha confermato la direttrice Demarta.

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