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CANTONEDonne nelle istituzioni: «Come intende agire il Governo?»

17.09.19 - 06:48
Le deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi interpellano il Consiglio di Stato sul problema della sotto-rappresentanza femminile in ottica delle prossime elezioni federali
Tipress (archivio)
Tamara Merlo e Maristella Patuzzi, deputate "Più donne" in Gran Consiglio.
Tamara Merlo e Maristella Patuzzi, deputate "Più donne" in Gran Consiglio.
Donne nelle istituzioni: «Come intende agire il Governo?»
Le deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi interpellano il Consiglio di Stato sul problema della sotto-rappresentanza femminile in ottica delle prossime elezioni federali

BELLINZONA - Il 19 ottobre del 1969 le urne cantonali, con il 63% dei voti, sancirono l’introduzione del suffragio femminile nel nostro cantone. A mezzo secolo di distanza da quella storica data la rappresentanza femminile all’interno delle istituzioni rimane però lontana da quel 50% che costituirebbe una «rappresentanza equilibrata». A sottolinearlo in un’interpellanza sono le deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi, che chiedono al Consiglio di Stato se condivida le medesime preoccupazioni e come intenda agire in ottica delle imminenti elezioni federali.

L’appuntamento con il rinnovo delle Camere federali, e in particolare del Consiglio nazionale, è indicato nelle intenzioni dello stesso Consiglio federale come l’occasione per «cercare di recuperare lo scarto e bilanciare la preponderante presenza maschile», scrivono le deputate di Più Donne, ricordando come il primo grande ostacolo sia rappresentato dalle liste, in quanto «da parte dei maggiori partiti non vi sono ancora sufficienti candidature femminili».

In tal senso viene quindi chiesto all’Esecutivo cantonale su quali livelli siano previsti interventi e quali azioni abbia intrapreso fino ad ora per dare seguito alle raccomandazioni espresse nella circolare emessa da Palazzo federale all’indirizzo dei governi cantonali il 27 settembre dello scorso anno.

Infine, Merlo e Patuzzi si soffermano anche sull’eventuale possibilità di un sostegno finanziario da parte del Cantone rivolto alle associazioni femminili che promuovono candidature femminili. In particolare, considerando la situazione «ampiamente positiva» dei conti consuntivi che il Gran Consiglio, viene chiesto al Consiglio di Stato se intenda «destinare una parte delle risorse cantonali a colmare finalmente questo divario nella rappresentanza femminile in politica negli organi comunali, cantonali e federali».

Le domande dell'interpellanza

    1. Il Consiglio di Stato condivide le preoccupazioni espresse dal Consiglio federale?
    2. Cosa ha fatto e cosa intende fare il Consiglio di Stato per dar seguito alle raccomandazioni in tal senso espresse dal Consiglio federale nella sua circolare inviata ai governi cantonali nel settembre 2018?
    3. Su che livelli prevede di intervenire? Chi lo consiglia e su quali servizi si appoggia per valutare e migliorare la situazione?
    4. Al punto 14 delle direttive inviate ai partiti in giugno per la presentazione delle candidature in occasione delle elezioni federali, il Consiglio di Stato scrive: “si rendono attenti i Partiti dell’attuale sotto-rappresentanza femminile in seno al Parlamento federale”: il Consiglio di Stato reputa che la semplice menzione della questione della sotto-rappresentanza femminile abbia sufficientemente e coerentemente assolto il compito demandatogli dal Consiglio federale? In caso di risposta negativa, cosa altro intende fare?
    5. Il Consiglio di Stato ha valutato la possibilità di sostenere anche finanziariamente le associazioni femminili che promuovono le candidature femminili (come nel caso della campagna “Io voto donna” lanciata dalla FAFTplus, o altre) in occasione delle elezioni federali 2019 e anche in futuro (pensiamo alle prossime elezioni comunali)?
    6. Nella sessione di settembre 2019 del Gran Consiglio si discute il Consuntivo 2018, di segno ampiamente positivo: intende il Consiglio di Stato destinare una parte delle risorse cantonali a colmare finalmente questo divario nella rappresentanza femminile in politica negli organi comunali, cantonali e federali? Se sì, come? Se no, perché?
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COMMENTI
 

fromrussiawith<3 4 anni fa su tio
Fox News, “Ingraham: The war against men”, Laura Ingraham, “maybe a woman would be the best person to pick out of basis of merit, but since when does organs alone be a qualification for high office?” Da quando l’organo sessuale da solo è una determinate importante per eleggere un candidato politico? Il riscaldamento climatico è l’ultima delle nostre preoccupazioni; la sinistra secolarista, è uno dei veri pericoli attuali; donne di questa corrente ideologica che senza mezzi termini hanno determinato che tutti i problemi sociali (e problemi propri personali) sono da imputare all'uomo mascolino (ovviamente bianco), che costui è un caso senza speranza ne valore. C’è una vera battaglia in atto contro il maschio bianco in America, un femminismo del peggiore stampo; se si eleggono tali donne, e solo perché ci si sente obbligati, e non per le loro provate qualità, allora la nostra società fa un enorme passo indietro, e questo è un altro tipo di dittatura.

OCP 4 anni fa su tio
Ma finiamola con sta storia di quante donne e quanti uomini... serve la persona giusta al posto giusto. È l'unica cosa che conta, il resto è fuffa.

Lilly Formina 4 anni fa su tio
Adesso che noi donne non dobbiamo più lavorare nei campi abbiamo l’opportunità storica di poterci dedicare anima e corpo alla famiglia e riprenderci il nostro ruolo naturale nella società, offuscato da decenni di decadente femminismo. Lasciamo che alle istituzioni pensino i nostri uomini, saggi e ponderati. Onoriamoli e confidiamo nelle loro scelte; nel valorizzare giorno dopo giorno questa sublime grazia risiede la vera libertà della donna.

don lurio 4 anni fa su tio
Attenzione non lasciatevi ingannare a votarle perché ridono. Hanno una paresi facciale…..

volabas 4 anni fa su tio
Solo da questa interpellanza, penso proprio che queste due non le votero' mai di sicuro.

SSG 4 anni fa su tio
io voglio una quota di candidati inferiore al 1.50 m perché sono nano e voglio essere rappresentato!

Meno 4 anni fa su tio
Ma il "problema" della sotto-rappresentanza è un dato di fatto, dubito però che finanziamenti possano cambiare di tanto la situazione, la sotto-rappresenza comincia già a livello di candidatura, troppe poche donne si candidano, sono sicuro che se già i candidati fossero 50% e 50% la donne sarebbero già più elette e quindi rappresentate.

Maxy70 4 anni fa su tio
Se io fossi una donna e venissi scelta, non per le mie capacità, ma per il fatto di essere una donna, magari a discapito di un candidato maggiormente qualificato, mi sentirei molto sminuita. Ritengo si debba scegliere la PERSONA più qualificata, in tutti gli ambiti, indipendentemente dal sesso. Non vedo una soluzione nel lottare contro una discriminazione, creandone un'altra.

bimbogimbo 4 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
Parole sante... ma il fatto che le nostre candidate non capiscano questo semplice concetto ci dimostra che non sono le più intelligenti, quindi non vanno votate.

don lurio 4 anni fa su tio
Sia Ben chiaro la parità di diritti la sostengo pienamente . Fatevi eleggere senza farsi scudo della forza femminile e senza sostenere finanziamenti da parte dello stato .

MIM 4 anni fa su tio
Sinceramente le persone che odiano gli uomini (intendo esseri di genere maschile) perché si sentono superiori, non mi sono mai piaciute. Ho dato il voto a parecchie donne, che ritenevo in gamba, e non perché erano donne. Non capisco perché debba essere un obbligo "morale" votare per queste signore.

Bayron 4 anni fa su tio
Qui è come il clima.....

Nmemo 4 anni fa su tio
In luogo di fare interpellanze, datevi da fare lavorando di persona, gentili signore.

Libero pensatore 4 anni fa su tio
Detto francamente, se avanzano soldi credo sia meglio destinarli alle persone che stanno male. Questo eccessivo accento che viene posto sulla parità comincia ad essere stucchevole. Se le donne desiderano essere rappresentate da persone del loro stesso sesso, non hanno due da votarle e la storia è finita prima ancora di cominciare dato che ci sono più donne che uomini che hanno diritto di voto.
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