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ASTANOAd Astano non ci sono candidati

07.02.20 - 09:49
Per Andrea Genola «nessuno è così “asino” da assumersi la responsabilità altrui del moltiplicatore al 130%»
TiPress - foto d'archivio
Ad Astano non ci sono candidati
Per Andrea Genola «nessuno è così “asino” da assumersi la responsabilità altrui del moltiplicatore al 130%»

ASTANO - Alle 18.00 del 27 gennaio ad Astano non era stata presentata alcuna candidatura per le elezioni comunali. Il giorno successivo il Comune ha revocato l’assemblea comunale convocata per il 5 aprile 2020. Il Municipio si è quindi assunto la responsabilità di informare il Dipartimento delle istituzioni. La Legge sull’esercizio dei diritti politici prevede infatti che venga fissata una nuova data per l’elezione e il termine di presentazione delle proposte. «Se il nuovo termine trascorre infruttuoso, il Consiglio di Stato adotta le misure necessarie».

Che non ci siano canditati potrebbe essere legato alla decisione del Consiglio di Stato di «evitare il dissesto finanziario di una realtà in evidente difficoltà» applicando un moltiplicatore d'imposta al 130%. Ne è convinto Andrea Genola, secondo cui «sembra che gli astanesi finalmente abbiano deciso di non essere più i burattini del Governo».

«Ad Astano non vi sono candidati perché nessuno è così “asino” da assumersi la responsabilità altrui del moltiplicatore al 130% e la gestione senza nessun potere contrattuale di un’aggregazione», scrive ancora Genola. A metà novembre il Consiglio di Stato - rispondendo a una mozione parlamentare presentata da Piero Marchesi e cofirmatari - aveva definito l’aggregazione con Tresa «l’unica soluzione percorribile dall’ente locale malcantonese per risolvere in modo duraturo i problemi finanziari che lo attanagliano». A fine dicembre Genola ha lanciato una petizione: niente aggregazione fino a quando l’attuale moltiplicatore comunale non tornerà ad essere pari o inferiore al 100%. 

«Comunque se un Municipio ai “supplementari” salterà fuori - conclude il cittadino -, allora dovrà rispondere anche ai ricorsi inoltrati sul preventivo 2020 e sulle spese appena votate, che per quanto piccole, sono evidentemente inopportune».

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