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L'OSPITECurereste un malato di covid con il gas di scarico?

07.04.21 - 08:16
Fabio Canevascini, Municipale uscente di Balerna. Candidato per il Municipio e per il Consiglio comunale di Balerna
TiPress - foto d'archivio
Curereste un malato di covid con il gas di scarico?
Fabio Canevascini, Municipale uscente di Balerna. Candidato per il Municipio e per il Consiglio comunale di Balerna

Viviamo in un Cantone marcato da un territorio complesso e frastagliato, pieno di rilievi, valli, passi, strettoie, ma anche di nuclei storici e disordinati insediamenti urbani successivi al boom economico. Quest’ultime realtà urbane hanno sofferto molto, in un passato recente, a causa di scellerate scelte viarie tali da intasare i centri e, a volte addirittura, tagliare a metà i paesi. 
Nella tumultuosa euforia del secondo dopoguerra, abbiamo asfaltato molte strade di campagna, determinando così in qualche modo la rete stradale odierna. Alcune opere sono state ottimizzate, altre agonizzano in attesa di soluzioni per ora difficili da intravedere.

È inutile nasconderci dietro un dito: il Mendrisiotto è una delle regioni più inquinate d’ Europa, ovviamente insieme alla contigua Lombardia. Certo, attribuire tutta la colpa al solo traffico stradale non sembra una tesi scientificamente sostenibile, è però vero che allo smog e ai gas di scarico si aggiungono, come noto, regolari intasamenti del traffico che mandano in tilt il sistema viario.

Dopo le sofferte vicende degli svincoli a Mendrisio, l’USTRA (Ufficio federale delle strade) si batte per una terza corsia da Lugano a Mendrisio, con altri due svincoli a Melano. Non so come la pensano i lettori, ma al sottoscritto, abitante del Mendrisiotto, viene male. Tra poco, i fondivalle della nostra regione, tra centri commerciali e autostrade, saranno più saturi di cemento e di traffico che di sale il mar Morto. E pensare che, appena saliamo un po’ in alto, in collina o alle pendici prealpine, ci accorgiamo di possedere un tesoro paesaggistico e naturalistico di grande bellezza e di notevole spessore.

La creazione di una terza corsia tra Lugano e Mendrisio equivarrebbe a voler impiantare una nuova arteria a un paziente gravemente cardiopatico nell’intento di salvarlo, rischiando però, in realtà, di ucciderlo. L’esigenza di uno snellimento del traffico è condivisibile, ma con la terza corsia non si farebbe altro che peggiorare una situazione già estremamente critica per il Mendrisiotto, e che un ulteriore aumento del traffico renderebbe tragica. 
I reparti ospedalieri del Mendrisiotto dedicati alle malattie respiratorie (soprattutto nei bambini) riscontrano purtroppo, negli ultimi anni, un aumento significativo dei casi.

E in un’Europa che in questi giorni ha raggiunto il triste primato di 500'000 morti per covid - tragica emergenza globale - si ignorano incredibilmente gli oltre 400'000 morti a causa di malattie legate all’inquinamento, quasi come se non esistessero. E il Mendrisiotto risulta essere una delle zone più inquinate del continente europeo.

La nostra terra merita di meglio, merita una maggiore cura, merita che lottiamo a suo favore, con progetti seri e importanti, che siano in grado di potenziare fortemente il trasporto pubblico, che facilitino il trasporto collettivo dei frontalieri e favoriscano la mobilità lenta e che, infine, salvino gli ultimi lembi di verde pregiato, sottraendoli agli speculatori sempre incombenti come avvoltoi nei dintorni di una carcassa.

Arrendersi, far finta di niente, adeguarsi alla situazione esistente o rassegnarsi, non sono opzioni percorribili. Il Mendrisiotto ha disperatamente bisogno di aria buona, esattamente come un malato di covid. C'è chi invece di procuragli il prezioso ossigeno, preferisce collegare il respiratore ai gas di scarico.

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