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LUGANOInnovazione e modernità per una vera parità di genere

04.04.21 - 23:05
Un contributo di Luisa Tettamanti, candidata PLR per il Consiglio Comunale di Lugano (lista 2, candidata 51)
Luisa Tettamanti
Innovazione e modernità per una vera parità di genere
Un contributo di Luisa Tettamanti, candidata PLR per il Consiglio Comunale di Lugano (lista 2, candidata 51)

Tra i temi di attualità di questa campagna elettorale troviamo certamente quello del ruolo della donna nelle istituzioni e più in generale nel mondo del lavoro. Complice anche l’anniversario per il cinquantesimo del diritto di voto e di eleggibilità delle donne, nessuno sembra più contestare il legittimo desiderio delle donne (e delle mamme) di realizzarsi al di fuori della sfera famigliare. Oltre a ciò, alcuni argomenti legati a questo tema (per esempio le quote rosa) sembrano essere oggigiorno superati (o perlomeno sono “triti e ritriti”), al punto che a volte si può perfino rimarcare una certa “insofferenza” in merito a tali argomentazioni. La realtà dei fatti mostra tuttavia che l’obiettivo non può ancora dirsi raggiunto, nonostante il fatto che oggi le donne abbiano competenze riconosciute e sebbene molto sia stato fatto. Se da una parte abbiamo attorno a noi, sia a livello locale che internazionale, esempi di donne capaci e affermate (senza citare nomi ricordo anche che nel 2010 il Consiglio federale aveva una maggioranza di donne), dall’altra, sappiamo che queste ultime sono ancora in minoranza e che spesso sono ancora confrontate a difficoltà pratiche, soprattutto quando si parla di conciliabilità lavoro/famiglia. Purtroppo la pandemia ha acutizzato queste problematiche: spesso (fortunatamente non sempre) sono state loro a dover conciliare i compiti professionali, familiari e anche educativi. Inoltre, secondo uno studio realizzato recentemente in Svizzera, una gran parte dei posti di lavoro persi in questo ultimo anno erano a tempo parziale, occupati in prevalenza da donne.

Quindi, se è vero che molto è stato fatto, occorre continuare questo processo e, a mio avviso, è necessario trovare delle soluzioni e degli approcci innovativi che vadano al di là della mentalità (purtroppo oggi ancora troppo diffusa) che occorre solamente incrementare strutture e servizi di accoglienza per i bambini per poter permettere alle mamme di lavorare. Intendiamoci, questi servizi (asili nido, scuole dell’infanzia con orari prolungati, mense scolastiche, doposcuola, colonie durante le vacanze scolastiche) sono essenziali e personalmente ritengo che l’offerta del Comune di Lugano sia buona. Tuttavia si tratta di una questione che deve essere affrontata nella sua globalità, in quanto la gestione famigliare non è e non deve essere di esclusiva competenza femminile ma riguarda la collettività. Come fare quindi per progredire in questo ambito? Oltre ai servizi per la custodia dei figli, ci sono altre misure che possono essere promosse sia dalla politica che dai rappresentanti del mondo del lavoro: pensiamo per esempio ai congedi parentali, alla flessibilità degli orari di presenza sul posto di lavoro, al telelavoro. Non da ultimo la promozione del lavoro a tempo parziale, che attualmente è praticato soprattutto dalle donne ma che dovrebbe poter riguardare anche gli uomini e i cui benefici sono oggigiorno riconosciuti: per le aziende si parla di una maggior soddisfazione dei collaboratori, maggiore produttività, migliore clima di lavoro, minori assenze per malattia, minori fluttuazioni del personale, mentre per i collaboratori i vantaggi si misurano in maggior tempo libero (per gli hobbies, la famiglia, una formazione,…), più motivazione, migliore qualità di vita, effetti positivi sulla salute.

Chiaramente una tale impostazione del lavoro ha anche dei costi e non in tutte le organizzazioni è praticabile. Tuttavia, almeno nei settori in cui è possibile, vale la pena promuoverla. La politica, gli enti pubblici e para pubblici possono certamente dare il buon esempio in questo processo che deve essere accompagnato da un cambiamento di mentalità, non solo dei datori di lavoro ma anche dei collaboratori.

Infine, permettetemi un’ultima osservazione sui benefici derivanti dalla presenza di donne in posizioni dirigenziali che si traducono, tra l’altro, in una maggiore attenzione e sensibilità verso alcune tematiche. In quest’ottica, la diversità di genere crea indubbiamente un valore aggiunto sui cui vale la pena investire, che denota il carattere innovativo e lungimirante di un’organizzazione.

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