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LUGANO#futuroprossimo, i nostri giovani e come aiutarli

02.04.21 - 22:06
Marianna Meyer (36) Cristiano Poli Cappelli (42) e Raffaella Soffiantini (49), candidati PLR al Consiglio comunale
foto PLR
#futuroprossimo, i nostri giovani e come aiutarli
Marianna Meyer (36) Cristiano Poli Cappelli (42) e Raffaella Soffiantini (49), candidati PLR al Consiglio comunale

LUGANO - Si parla sempre di più di giovani e sempre più con preoccupazione. Se vent’anni fa si parlava dell’adolescenza come un normale processo di crescita e maturazione, oggi, questo processo è più sotto i riflettori in termini evolutivi, ma anche con una connotazione problematica. Come gruppo di lavoro stiamo lavorando da diverse settimane proprio sul tema “giovani”.

Nei giorni scorsi abbiamo preparato una diretta con alcuni ospiti con i quali abbiamo messo a fuoco alcuni elementi di estremo interesse, provando a proporre delle soluzioni. In particolare, ciò che è emerso è la questione del rapporto tra pandemia e disagio ed abbiamo avuto conferma che le richieste di aiuto sono aumentate esponenzialmente: attacchi di panico, ansia, paura di non farcela. La Dott.ssa Marcella Ciapetti ha evidenziato la necessità di ascoltare i giovani e di dare risposte più “in sintonia” con i ragazzi.

È emerso con forza l’importanza degli spazi in cui i giovani possano trovarsi e sentirsi liberi di esprimersi a contatto con i loro coetanei tramite il gioco spontaneo e attività condivise. Stefano Ferrari ha sottolineato, e lo condividiamo in toto, che in questi luoghi si disinnescano alcune tensioni che potrebbero poi montare e trasformarsi in episodi come quelli che abbiamo visto alla Foce del Cassarate.

I giovani hanno bisogno del confronto, vivo, reale; della cultura che può essere vista come un’opportunità per aiutarli in questo momento di disagio e accompagnarli nella loro crescita fornendo loro strumenti fondamentali. Spesso i giovani si rifugiano nel cellulare, che li distacca dalla noia: quella che è occasione per pensare, sognare e disegnare il proprio futuro. Questi spazi possono essere pensati per una condivisione tra giovani ed anziani, quindi luoghi intergenerazionali e di arricchimento. È, poi, stata esposta la questione dei giovani e del lavoro, tema cruciale.

Secondo Ilario Lodi sempre più ragazzi escono da quello che è considerato il circuito ufficiale, ovvero l’iter naturale della scuola primaria, secondaria e poi la formazione o le scuole superiori. C’è una crisi di senso: i ragazzi non sono più capaci di immaginarsi all’interno di un progetto di vita. Questi giovani sono schiacciati nel presente. È come se fossero prigionieri di una quotidianità che non offre prospettive al di fuori del consumare quello che stanno vivendo in quel momento.

Sempre secondo Lodi, questa fase che stiamo vivendo deve essere l’occasione per ripensare gli attuali modelli educativi, in particolare per quel che concerne la formazione professionale: la formazione non può più essere pensata come un itinerario all’interno del quale si acquisiscono delle competenze di mero ordine tecnico. Tra i tanti adulti, la voce che dobbiamo considerare più autorevole è la voce di Dana Paris, una brillante ragazza che ci ha insegnato cosa provano e cosa vivono i giovani oggi e, parlando proprio degli spazi e dei luoghi a loro dedicati, ci ha fatto comprendere quanto essi siano importanti e quanto la presenza dell’adulto e delle Istituzioni sia essenziale per creare una maggiore cooperazione e fiducia reciproca. Le tematiche legate ai giovani sono così complesse e di ampia portata che non possono essere risolte da un singolo Comune.

È a livello comunale, invece, che bisogna dare segnali di sensibilità nei confronti delle nuove esigenze dei nostri ragazzi, imparare a conoscerli e riconoscere le loro necessità più profonde, se vogliamo davvero far crescere più responsabili i giovani del futuro prossimo.

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