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TI.MAMMELitigare con i figli adolescenti: e poi?

15.07.21 - 08:00
Lasciarsi trasportare dalla rabbia è inevitabile, ma l’importante è fare il primo passo per la riconciliazione
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Litigare con i figli adolescenti: e poi?
Lasciarsi trasportare dalla rabbia è inevitabile, ma l’importante è fare il primo passo per la riconciliazione

Le regole, a volte, possono essere dure da accettare e la convivenza stretta può rendere ogni situazione soffocante. Nonostante il sistema di convivenza sia impostato su un’organizzazione concordata tra genitori e figli, possono verificarsi degli scontri che sfociano inevitabilmente in vere e proprie liti. I figli possono essere infastiditi e reagire anche in modo brusco a quelle che per loro sono le limitazioni imposte dalle regole, anche se sono state concordate insieme. Gli scatti d’ira non mancano e di fronte ad essi i genitori dovrebbero avere la capacità di reagire con calma e comprensione. Ma ogni genitore è un umano sottoposto a stress e tensioni quotidiane e può capitare che si senta particolarmente infastidito dal comportamento del figlio adirato e reagisca finendo per discutere animatamente.

Salvo poi sentirsi in colpa per la propria reazione. Il pentimento, però, non basta a rasserenare una situazione e, a volte, per orgoglio, per imbarazzo o per questioni caratteriali, non si riesce a fare il primo passo per risolvere il conflitto, rimanendo imbronciati e distanti. E questo nella convivenza familiare crea un clima davvero pesante. Spetta ai genitori mostrare ai propri figli come concludere un litigio in modo positivo fornendo anche l’esempio per la riconciliazione. La reazione litigiosa di un genitore ne mostra i punti deboli, ma obiettivamente è impossibile evitarla regolarmente, quindi lo step importante diventa il recupero dei contatti. Dopo una discussione, quindi, sono gli adulti a dover mostrare ai figli l’importanza del primo passo per fare pace, rispettando i tempi fisiologici dello sbollire delle arrabbiature.

TMT (ti.mamme team)

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