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TI.MAMMEDifendersi e curarsi dai morsi di zecca

06.07.21 - 08:00
In estate è frequente trovarle a bassa quota e la prevenzione è il miglior modo per evitarle
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Difendersi e curarsi dai morsi di zecca
In estate è frequente trovarle a bassa quota e la prevenzione è il miglior modo per evitarle

La bella stagione porta con sé la gioia delle giornate che si allungano, il sole, le vacanze, ma anche il tormento degli insetti, zecche comprese. Quando l’erba comincia ad essere alta, camminarvi in mezzo può essere pericoloso perché a fine passeggiata è possibile ritrovare qualche zecca attaccata al proprio corpo. Al di là del ribrezzo comprensibile nel vedere questo animaletto attaccato alla propria pelle, il morso della zecca non crea particolari problemi in sé, ma può essere la porta di passaggio per malattie batteriche o virali, delle quali l’insetto potrebbe essere portatore. Come comportarsi in caso di morso?

Prima di tutto bisogna accertarsi che l’insetto sia proprio una zecca: appartenente agli aracnidi, dotata di otto piccole zampe attaccate ad un corpo rotondo dal quale non si distingue la testa, che è dotata di un rostro che penetra la cute e succhia il sangue, infilandosi sempre più in profondità con il passare del tempo. La saliva, che la zecca inietta sotto la pelle del proprio ospite, ha caratteristiche anestetiche a causa delle quali non ci si rende conto subito di essere stati morsi. Finché l’insetto è attaccato alla pelle non dà fastidio, mentre dopo la sua estrazione, con la formazione di un piccolo rigonfiamento lì dove era attaccata, può insorgere dolore o prurito. Se non staccate, le zecche rimangono sul proprio ospite al massimo una settimana e poi si staccano da sole. La necessità è quella di rimuoverle il prima possibile per ridurre al minimo la quantità di veleno che possono introdurre.

Per togliere una zecca bisogna usare una pinzetta con la quale afferrare l’insetto e staccarlo ruotandolo come fosse un tappo: non bisogna strappare. In caso di incertezza meglio rivolgersi ad un pronto soccorso. L’estrazione della zecca lascerà un gonfiore sulla pelle, destinato a riassorbirsi in un paio di giorni, mentre la parte andrà disinfettata e controllata per almeno un mese. La comparsa di febbre, macchie rosse e dolori articolari vanno subito segnalati al medico. In estate, stagione in cui le zecche sono attive, è utile la prevenzione anche contro questi insetti che non volano e non saltano, ma semplicemente camminano e basta avvicinarsi al cespuglio sul quale si trovano, per esempio, per vederle camminare sulla pelle. Esistono prodotti repellenti da utilizzare contro le zecche ed in caso di passeggiate all’aria aperta è consigliato indossare pantaloni lunghi, magliette a maniche lunghe e scarpe alte.

TMT (ti.mamme team)

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