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TI.MAMMECitomegalovirus in gravidanza: l’infezione poco conosciuta che spaventa tanto

28.05.21 - 08:00
Basta un semplice esame del sangue per scongiurare le conseguenze più gravi e la trasmissione al feto
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Citomegalovirus in gravidanza: l’infezione poco conosciuta che spaventa tanto
Basta un semplice esame del sangue per scongiurare le conseguenze più gravi e la trasmissione al feto

Si chiama citomegalovirus, abbreviato CMV, ed è un virus molto comune e poco considerato. Negli adulti quasi l’80% presenta anticorpi contro questo agente infettivo, mentre in caso di contagio le conseguenze sono poco rilevanti e simili ad un raffreddore serio. I problemi iniziano quando l’infezione arriva in gravidanza per la mamma che può, così, trasmetterla anche al feto che non ha un sistema immunitario in grado di combattere il virus. A seconda del trimestre di gravidanza in cui può essere contratto dal feto, il CMV sarà più o meno pericoloso e avrà o meno sintomi: nei primi tre mesi, per esempio, mostra sintomi ed è particolarmente pericoloso sino ad arrivare all’aborto spontaneo, mentre negli ultimi tre è quasi del tutto privo di sintomi. 

Le conseguenze per il nascituro possono essere di diversa entità e comprendere ritardi mentali, cecità, sordità, malformazioni. Prevenire e curare il citomegalovirus sono le armi a disposizione della medicina. Tenuto conto che il virus si trasmette tramite fluidi corporei sarà sempre valida la regola della massima igiene e dell’azzeramento dei comportamenti a rischio. Durante la gravidanza, inoltre, sarebbe buona abitudine effettuare un test consistente in un esame del sangue per la misurazione delle immunoglobuline.  La lettura del risultato spetterà al medico che, a seconda dell’esito dell’esame, potrà fornire le necessarie indicazioni. In presenza di un’infezione primaria in gravidanza viene spesso consigliata l’interruzione di gravidanza, anche senza certezza del contagio del feto che può essere riscontrato solo con l'amniocentesi. In realtà una soluzione così radicale può essere ovviata visto che è comunque possibile limitare o addirittura evitare i danni per il nascituro.

TMT (ti.mamme team)

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