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TI.MAMMELa giusta regola dell'incoraggiamento

22.04.21 - 08:00
Spronare i bambini richiede metodo e costanza per farne dei vincenti anche quando perdono
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La giusta regola dell'incoraggiamento
Spronare i bambini richiede metodo e costanza per farne dei vincenti anche quando perdono

Pazienza e gratificazione sono gli elementi necessari nell'incoraggiamento dei bambini. Ogni suggerimento, indicazione o consiglio, alla base delle azioni educative di un genitore, ha bisogno di tempo per essere elaborato dal piccolo che lo riceve. Quindi meglio non aspettarsi un effetto istantaneo delle parole di un adulto nel comportamento di un bimbo: tutto deve essere gestito e per farlo c'è bisogno di tempo. Lo stesso tempo necessario ad ogni creatura, dalla culla in poi, per riuscire a gestire le proprie risorse, così da imparare a cavarsela autonomamente. 

Accorrere alla prima richiesta di aiuto, significa sostituirsi alla capacità dei piccoli di trovare una soluzione e, quindi, una negazione di fiducia nei loro confronti. Naturalmente anche l'errore eventuale non deve essere stigmatizzato. I bambini devono sperimentare per capire di cosa sono capaci anche applicandosi e sforzandosi. Se si incappa in un errore, si risolve anche quello. Vietato sostituirsi al piccolo che sta sbagliando un procedimento, per evitare di bloccare il suo slancio a sperimentare sfruttando i propri mezzi. L'errore è propedeutico ad una soluzione ed evita che il piccolo tragga conclusioni avvilenti del tipo «inutile provarci, tanto non riesco». 

Come spronare correttamente un bambino, quindi? La pedagogista Elena Urso suggerisce di procedere per obiettivi «pochi, ma buoni» affinché possano essere raggiunti. Iscrivere i propri figli ad un corso deve essere una scelta ragionata e non casuale, effettuata con una sorta di selezione preliminare che aiuti ad escludere ciò che non viene fatto con piacere. Per non spendere inutilmente i soldi, meglio optare per mini abbonamenti rinnovabili che permettono ai bambini di verificare se una data attività gli piaccia davvero. E se con il trascorrere del tempo l'interesse per l'attività scelta diminuisce è utile parlarne con il piccolo, senza rimproveri o rinfacci, evidenziando la necessità di maggiore serietà nella sua applicazione. 

Una priorità su tutte non deve ammettere deroghe, ma deve nutrirsi di organizzazione: la scuola. Sostituirsi ai figli nello svolgimento dei compiti non ha senso, ma può servire un aiuto per ragionare; opprimere i figli forzandoli allo studio è controproducente, meglio fissare con loro le precedenze da rispettare. Ed in linea generale è opportuno ricordare che: l'impegno deve essere sempre gratificato e l'incoraggiamento non deve mancare mai. Anche imparare a perdere è fondamentale e diventa salutare se dal mero risultato si sposta l'attenzione sul percorso per raggiungerlo, che avrà comportato lavoro di squadra o semplicemente compagnia e sicuramente divertimento.

 

TMT (ti.mamme team)

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