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TI.MAMMEDisturbi alimentari nei bambini

05.08.20 - 08:00
Le vittime di anoressia e bulimia hanno sempre più spesso meno di 12 anni
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Disturbi alimentari nei bambini
Le vittime di anoressia e bulimia hanno sempre più spesso meno di 12 anni

Al mondo ci sono oltre 200 milioni i bambini che soffrono di malnutrizione, inclusi i 38 milioni di età inferiore ai 5 anni in evidente sovrappeso. I dati risalgono al 2017 e comprendono tutte le cause di cattiva alimentazione, quelle legate alla povertà ed alla sedentarietà, ma anche ai disturbi del comportamento alimentare. Proprio questi ultimi hanno fatto registrare una tendenza preoccupante con un abbassamento dell'età media dei pazienti: non più solo adolescenti, ma anche bambini al di sotto dei 12 anni.

Una ricerca condotta dall'Istituto di medicina sociale e preventiva dell'Università di Zurigo e dall'ospedale universitario di Zurigo, ha rilevato che il 3,5% della popolazione svizzera ha sofferto a causa di disturbi alimentari, compresi i bambini. Nella vicina Italia, il 10% dei bambini sotto i 12 anni sta male a causa di errati comportamenti alimentari. 

Anoressia e bulimia sono i più diffusi, ma tra i più piccoli esistono anche altri disturbi. Il comportamento selettivo è quello che spinge i bambini a preferire solo alcuni tipi di alimenti, scelti per colore o consistenza. Sino ai 4 anni, è abbastanza normale e, dopo questa età, spetterà ai genitori introdurre gradualmente anche gli altri alimenti, senza alcuna forzatura. Ma se l'alimentazione selettiva diventa un vero disturbo, compaiono carenze nutrizionali e problemi di crescita.

Stesso discorso vale per la "disfagia funzionale" conseguenza di un trauma vissuto dal bambino che ha rischiato di soffocare per il classico "boccone andato di traverso" o ha visto qualcuno rischiare per esso. Il cibo "fa paura" e si evita "per non farsi male". Ma i disturbi più duraturi e difficili da recuperare dipendono da stati di disagio e difficoltà relazionali, nei bambini come negli adolescenti. 

Vietato sorvolare sul digiuno preferito dai bambini per non mangiare un determinato cibo o sul rifiuto continuo a partecipare ad eventi in cui c'è del cibo. Questi comportamenti sono i primi campanelli d'allarme per i quali è opportuno rivolgersi a professionisti competenti, partecipando con i piccoli agli incontri di rieducazione alimentare, senza mai colpevolizzarli o costringerli a mangiare. Rispettare gli orari dei pasti e condividerli con tutta la famiglia tenendo spenta la tv, fare scelte alimentari corrette, non caricare di ansia l'alimentazione dei piccoli e comprendere le loro difficoltà sono la regole base per provare ad evitare disturbi del comportamento alimentare, ricordandosi di assumere sempre un atteggiamento positivo coinvolgente che rassicuri i bambini.

TMT (ti.mamme team)

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