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L'OSPITEFaremo la fame o avremo sete sulle Isole di Brissago?

18.10.13 - 18:27
Renzo Botta, coordinatore Centro Competenza Lago dell’Ente Regionale di sviluppo; Daniel Burckhardt, già direttore dell’Istituto di Management Turistico
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Faremo la fame o avremo sete sulle Isole di Brissago?
Renzo Botta, coordinatore Centro Competenza Lago dell’Ente Regionale di sviluppo; Daniel Burckhardt, già direttore dell’Istituto di Management Turistico

Alle Isole da fine ottobre non si non si mangerà più e le nostre gole resteranno asciutte. A dire il vero come addetti ai lavori non siamo sorpresi, ma rattristati certamente. Le Isole sono e restano un gioiello, un fiore all’occhiello per il turismo locarnese (non il solo, certamente, ma uno di quelli classici, come Cardada, il Ponte di Lavertezzo, la Cascata di Foroglio): un’icona, un simbolo. La Fondazione Monte Verità, che negli ultimi anni sulle Isole ha fatto cose egregie, in condizioni-quadro assai difficili, ha dato il massimo, ma alla fine ha dovuto gettare la spugna. E non aveva, ahimè, alternative.

 

Da parecchi anni, prima come Forum Lago Maggiore, poi di recente con la costituzione del Centro Competenza Lago all’interno dell’Ente Regionale di sviluppo) ci siamo battuti, abbiamo reso attenti, abbiamo cercato di tracciare strade e ipotizzare scenari di sviluppo, proposto soluzioni. Abbiamo coinvolto portatori d’interesse, enti pubblici, la scuola di turismo di Bellinzona, interpellato turisti e residenti. Tutti ci hanno detto sostanzialmente la stessa cosa: occorre anzitutto cambiare le regole del gioco (le condizioni-quadro), vale a dire quegli articoli che non permettono lo sviluppo dell’imprenditorialità privata (e nemmeno dei partenariati pubblico-privato) sul bacino svizzero del Lago Maggiore.

 

Fintanto che la Navigazione Lago Maggiore (compagna italiana con sede operativa ad Arona, ma con sede decisionale a Roma), che si auto-definisce “impresa di trasporto pubblico e non di tipo turistico” godrà del monopolio per le attività di trasporto di persone sul bacino svizzero del Lago Maggiore, non avremo nessuno strumento per cambiare le carte in tavola. Il momento-chiave in realtà sta arrivano, e molto in fretta: a fine 2016 scade la concessione italo-svizzera per la Navigazione sul Lago Maggiore, ed è in quell’ambito che si decideranno le cose. Al tavolo, lo abbiamo fatto capire a voce alta negli ultimi anni, dobbiamo esserci anche noi del turismo locarnese. Il momento è cruciale per lo sviluppo del Lago, e l’orologio si avvicina lentamente a mezzanotte meno cinque. Dobbiamo essere pronti: ciò significa essere uniti, propositivi, disposti a guardare avanti. Solo così saremo ascoltati a Bellinzona, a Berna (e di riflesso ad Arona, a Milano, a Roma).

 

Le Isole di Brissago negli ultimi 10 anni sono piombate da 115'000 mila visitatori nel 2001 a poco meno di 75'000 nel 2011 (un tonfo del 35%). Quest’anno c’è stato un risveglio, anche perché è stata introdotta con successo un’iniziativa privata promossa dal Comune di Ascona. Ma questa situazione non è figlia dei soliti fattori esogeni (il brutto tempo, la congiuntura, il tasso di cambio) sui quali nulla possiamo. No: è figlia dell’aumento sproporzionato dei prezzi della Navigazione (negli ultimi 5 anni +93% sulla tratta Ascona-Isole e +101% sulla tratta Locarno-Brissago, per dirne soltanto due), con una contemporanea stagnazione dei prodotti (leggi battelli): fra i più vetusti, inquinanti e rumorosi che navigano sui Laghi svizzeri.

 

L'affidare ora a privati la gestione della parte alberghiera e ristorativa ci sembra purtroppo solo spostare la problematica di qualche anno, senza che i termini del problema cambino. Andrebbero invece già programmate quelle opere e quei progetti che potrebbero permettere un afflusso più regolare e corposo alle Isole: attracchi temporanei per imbarcazioni da diporto e per turisti, allentamento della pressione monopolistica (magari con la messa in piedi di una cooperativa di imprenditori privati, sull’esempio dei consorzi di privati attivi da anni, e con successo, nel Golfo di Stresa).

 

Le Isole sono il Parco Botanico del Canton Ticino. Sono immerse in un paesaggio da sogno. Devono rimanere anche in futuro uno dei gioielli del turismo locarnese. Diamo loro la possibilità di sopravvivere e ricrescere. Se lo meritano, e noi ne abbiamo bisogno. Oggi.

 

 

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