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L'OSPITEContratto case per anziani, una provocazione inaccettabile

30.09.13 - 11:08
di OCST
Foto Ti Press
Contratto case per anziani, una provocazione inaccettabile
di OCST

Sindacati e direzioni delle case per anziani si sono incontrate lo scorso 19 settembre per iniziare la trattativa per il rinnovo del CCL per il personale (ROCA). Al termine dell’incontro era stato convenuto di prorogare il termine di disdetta del contratto al 30 novembre per permettere la conclusione della trattativa. Pratica, questa, consolidata in tutte le comunità contrattuali: quando le parti trattano possono, per semplice accordo, concordare un nuovo termine entro il quale una delle stesse (in questo caso le singole case per anziani firmatarie del ROCA) può disdire il contratto di lavoro.

Con una decisione che manifesta aperta sfiducia verso la controparte, 19 delle 26 case anziani contraenti hanno comunicato oggi ai sindacati la disdetta del CCL.

L’OCST esprime delusione e soprattutto contrarietà per una decisione che incrina i rapporti tra le parti ed espone il personale a gravi rischi di peggioramento delle condizioni di lavoro in un settore molto sensibile dove sono curati e assistiti molti dei nostri anziani.

 

È un settore che gode del finanziamento pubblico di Comune e Cantone e dove vige uno storico CCL costruito negli anni 90 grazie a una paziente collaborazione tra sindacati e case anziani. Ora questo accordo contrattuale è a rischio. I rappresentanti delle 19 case hanno, infatti, presentato proposte volte a modificare in modo consistente il contratto.

Il sindacato OCST ha riunito il personale la sera del 19 settembre per decidere la linea da tenere nella trattativa. Il personale aveva dato mandato di perseguire tre obiettivi per il nuovo contratto del 2014:

1. Il mantenimento delle norme a tutela dei dipendenti in caso di licenziamento.

2. L’accoglimento delle rivendicazioni del personale su: la protezione durante il lavoro notturno, l’aumento del congedo parentale, il diritto all’attività sindacale e alla formazione, la riclassificazione di alcune funzioni e l’introduzione generalizzata della timbratura (anche per i direttori).

3. L’introduzione del diritto per chi lavora a turni alle indennità notturne e festive nel salario durante la malattia e la vacanza.

 

Il sindacato teme che la poca disponibilità al dialogo che esprime la decisione unilaterale di disdire il CCL e il segnale di voler peggiorare le condizioni di lavoro del personale possano celare altri problemi esistenti in alcune case per anziani.

L’OCST è pronta a confrontarsi con tutti, ma non è disposta a cedere sul diritto dei dipendenti a un contratto collettivo che riconosca il valore del lavoro svolto in favore delle persone anziane. Il sindacato invita perciò le molte persone che partecipano all’amministrazione delle case per anziani a dimostrare responsabilità e attenzione alle richieste del personale.

Il prossimo incontro di trattativa è in programma il 17 ottobre, mentre il 24 ottobre a Rivera i sindacati hanno convocato un’assemblea congiunta del personale.

 

di Renato Ricciardi Segretariato cantonale OCST

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