Roberto Martinotti, presidente sindacato VPOD regione Ticino
Abbiamo archiviato anche il 2012… e che anno! Lotte, manifestazioni di piazza, scioperi… che anno!
Un anno funestato purtroppo dalla prematura scomparsa della sindacalista e compagna Rezia Boggia, ricordata in alcuni toccanti momenti. Abbiamo lottato anche pensando a lei e a quello che aveva seminato sul piano sindacale.
Il Sindacato VPOD Ticino ha concluso l'anno con il botto. La storia sindacale ticinese ricorderà il nostro sciopero del 5 dicembre 2012 come il primo vero sciopero del settore pubblico. In una bella manifestazione duemila persone hanno gridato la propria rabbia nei confronti dei tagli salariali cantonali e il Parlamento ha dovuto correggere il tiro.
Il compito del nostro sindacato è difficile. Docenti, educatori, poliziotti, infermieri e altri impiegati sono categorie che hanno il pregio di produrre dei servizi determinanti per il benessere della nostra società, ma, a detta dei nostri denigratori populisti, i loro salari sono troppo alti per avere il diritto alla difesa sindacale. Non è quindi facile far capire al cittadino la necessità della salvaguardia del loro salario, malgrado tutti i tagli già subiti negli ultimi vent’anni e malgrado i nostri salari siano spesso i più bassi di tutta la Svizzera.
Il Sindacato VPOD, oltre a lottare sul posto di lavoro, deve cercare di far capire tramite i media che il servizio pubblico va difeso in quanto baluardo contro la disgregazione sociale e contro la crescita delle diseguaglianze economiche. E che per avere un servizio pubblico di qualità occorrono condizioni di lavoro dignitose per i lavoratori. È scontato che anche nel 2013 dovremo indire nuove lotte e manifestazioni, oltre che cercare di aprire trattative con la controparte. Per questo occorre un sindacato forte.
A questo scopo il Comitato di Regione VPOD Ticino, che presiedo, nel mese di dicembre 2012 ha deciso un aumento delle quote sindacali per il 2013 di 2 franchi mensili a tutte le categorie. Da alcuni anni i disavanzi registrati dalla nostra Regione sono preoccupanti, mentre i soci rimangono stabili (circa 5'000). Pertanto il Comitato di Regione ha deciso di chiedere questo piccolo sacrificio supplementare (meno di dieci centesimi al giorno) per continuare a garantire la nostra forza sindacale. Se non lo avessimo deciso avremmo dovuto licenziare due sindacalisti VPOD, indebolendo la nostra presenza sui posti di lavoro (che tra settore pubblico e parapubblico sono svariate centinaia). Licenziare non sarebbe stata una scelta né sociale, né intelligente per un sindacato che vuole lottare contro le ingiustizie e per migliori condizioni di lavoro. Grazie quindi a tutti coloro che rinnoveranno la loro fiducia nell’agire del Sindacato VPOD Ticino con il loro fattivo sostegno.
Buon anno di lotte sindacali!