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L'OSPITEGottardo: serietà per favore e non isteria!

21.10.11 - 09:26
di Franco Cavalli
Foto Ti-Press
Gottardo: serietà per favore e non isteria!
di Franco Cavalli

La campagna elettorale si sta finalmente scaldando. Di temi da discutere ce ne sono a iosa: l’ormai concreta minaccia di diminuzione delle pensioni, gli insostenibili premi della cassa malati, i miliardi buttati al vento con i nuovi aerei da guerra, il rafforzamento del franco, la crisi del turismo ticinese, gli insufficienti controlli della manodopera straniera illegale, la mancanza di salari minimi e di contratti collettivi, ecc. ecc.
Ma quei candidati e quei partiti che non hanno soluzioni da proporre per questi problemi, cercano di schivare l’oliva spostando l’attenzione sulle presunte conseguenze fatali che avrebbe per il Ticino il previsto risanamento della galleria autostradale del Gottardo. Si sta quindi creando, magari interpretando a casaccio anche la dichiarazione di questo o di quel consigliere federale, un’atmosfera da isteria collettiva, che ha chiari scopi elettorali e che vuole inoltre sdoganare il raddoppio definitivo del Gottardo, facendo finta che si realizzerebbe solo un secondo tubo “provvisorio”. Che a risanamento avvenuto, questo secondo tubo non verrebbe poi più utilizzato, non lo credono evidentemente neanche i ragazzi delle elementari. Con buona pace del popolo, che ha votato più volte per proteggere la nostra salute dall’invasione dei camion.

A chi fa comodo snobbare le alternative?
In base a studi molto seri, l’iniziativa delle Alpi ha proposto una serie di alternative per un risanamento “light”: innalzamento ridotto della volta, allargamento parziale del tracciato utile, ecc., ecc. Questo risanamento “light” potrebbe inoltre essere spalmato su un periodo più lungo dei 3 anni previsti inizialmente e ciò comporterebbe nella peggiore delle ipotesi, una chiusura solo durante 4-5 mesi invernali. Ma ci sono addirittura alternative che potrebbero garantire quasi sempre il mantenimento dell’apertura di almeno una corsia. Assieme all’eventuale ripresa, se necessario, del trasporto dei veicoli leggeri durante i pochi mesi di chiusura invernale tra Airolo e Göschenen, risulta poi evidente che gran parte dei problemi paventati potranno essere risolti con la realizzazione rapida e completa di Alptransit. Questa opera gigantesca é la grande chance per il futuro del Ticino, che trasformerà il nostro cantone perlomeno come lo fece a sua tempo la Gotthardbahn.
Uno studio recente ha calcolato che Alptransit farà aumentare di almeno 3 miliardi il PIL della Svizzera ed buona parte della ricaduta sarà per il Ticino. Sostenere a fondo Alptransit significa dunque sostenere l’economia ticinese. Il tunnel ferroviario potrebbe essere pronto già all’inizio del 2016: le FFS, che da molto tempo stanno snobbando il Ticino (vedi pendolini vari e lo sciopero delle Officine), vogliono però prendersela più comoda. Non ho sentito nessuno di tutti quelli che si stanno ora dannando per avere al più presto un raddoppio della galleria stradale alzare la voce contro queste intenzioni delle FFS! In questa baraonda di supposizioni, si sottace anche che con 8-10 treni all’ora Alptransit potrà garantire il trasbordo di tutti i TIR su ferrovia, cominciando quindi ad eliminare quella lavina di autotreni che ci sta impestando il Cantone. Non dimentichiamo che siamo già ora ben aldilà del milione previsto dalla legge e che ci stiamo avvicinando ai 2 milioni di camion all’anno!

E il Mendrisiotto?
Il Mendrisiotto sta soffrendo le conseguenze dell’aumento continuo del traffico: anche a causa del conseguente inquinamento, è diventato uno dei distretti svizzeri con la più alta frequenza di tumori polmonari. E’ ora quindi che questo problema venga affrontato seriamente, per esempio spingendo Cantone, Confederazione e FFS a pianificare una rete di “S-Bahn” che possa trasferire una buona parte del traffico pendolare e frontaliere (come avviene nell’agglomerato di Basilea e di Zurigo) su rotaia.
Questi sono i veri problemi: cerchiamo di affrontarli finalmente con serietà e non sollevando polveroni demagogici.


Se poi, nonostante il risanamento autostradale e tutti gli sviluppi ferroviari, si dovesse più tardi rendersi conto che la galleria autostradale deve proprio essere raddoppiata, a quel momento si potrà riparlarne: ma discuterne adesso significa solo, viste le ristrettezze finanziarie attuali, togliere risorse alla realizzazione completa e rapida di Alptransit e quindi a medio termine peggiorare ancora i problemi. Ad ogni modo, come ha spiegato molto bene anche Edy Bernasconi nel suo editoriale (La Regione, 19.9.2011) e nonostante le varie acrobazie temporali che ci vengono propinate, è evidente che un secondo tubo autostradale non potrà mai essere realizzato a tempo, prima cioè che cominci il necessario risanamento della galleria autostradale attuale. Quindi, Signori, basta col panico e torniamo a ragionare seriamente.

Franco Cavalli
candidato al Consiglio degli Stati
 

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