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L'INVI(T)ATODimmi cosa leggi e ti dirò...

23.07.08 - 09:33
di Ovidio Biffi
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Dimmi cosa leggi e ti dirò...
di Ovidio Biffi
Di tanto in tanto, la domenica, compro la NZZ am Sonntag. Confesso subito: fatico a leggerla, il mio tedesco è ormai «uralt» e mancando sempre più l’esercizio mi limito a scegliere quei due o tre articoli che proprio mi interessano e a scrutare in diagonale i vari quaderni del domenicale, con fermate su alcune rubriche fisse. Tra gli argomenti che mi attirano professionalmente – cioè temi in cui l’intelligenza del giornalista si coniuga con le aspettative che il lettore ripone in un domenicale – non ho vergogna a citare la pagina che presenta ogni settimana la cronaca di tre sposalizi: è un tuffo in realtà minimaliste e fatti privati che, non so perché, mi attirano assai più del «gossip» o delle «novelle» su personaggi di sangue blu o del mondo dello spettacolo, dei consigli di «strologhe» del futuro e del sesso.

Una nota di eccellenza merita la pagina che la NZZ dedica al tempo e le cinque righe di dati di una tabella, sotto il titolo «Wetter gestern / Extremwerke», a cui riservo sempre un’attenzione particolare. Voi non ci crederete, ma quelle cinque righe dedicate al passato, sia pure solo per i valori estremi registrati in meteorologia, mi risollevano lo spirito in maniera prodigiosa, soprattutto quando arrivano dopo una settimana costellata da paginate di catastrofismo ecologico spalmato su tutti i quotidiani e su tutte le riviste (quelle gratuite comprese), con previsioni catasfrofiche, costellate da commenti e colpevolizzazioni per un degrado ambientale e meteorologico che ci sta conducendo se non verso l’Apocalisse, di sicuro al diluvio universale.

Una delle cinque righe della NZZ am Sonntag è dedicata ai valori estremi del passato di Lugano. Ebbene, ecco un esempio di mia estrema goduria con i dati di domenica 20 luglio: Temperatura massima: il 20 luglio 1881 sempre a Lugano c’erano 35 gradi e in quegli anni di sicuro non c’erano le eco-balle del riscaldamento della terra; Temperatura minima: a Lugano vennero registrati 9 gradi il 20 luglio 1888, quando di sicuro nessuno parlava di estate ormai finita; Pioggia: il 20 luglio 1934 a Lugano caddero 79,6 mm di pioggia per m2 e probabilmente qualche danno agli scantinati e nelle stalle ci sarà stato, ma non nei camping visitatissimi invece oggi da fotografi e cameramen, per testimonianze sull’Apocalisse che si avvicina...

Foto apertura: Ti-press/Francesca Agosta

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