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L'OSPITEAl lupo! Al lupo!

16.04.22 - 11:10
Matteo Muschietti – sentinella dell'ambiente
Matteo Muschietti
Al lupo! Al lupo!
Matteo Muschietti – sentinella dell'ambiente

Sin dal Medioevo (e sicuramente anche prima), il lupo ha sempre fatto notizia. È sempre stato associato al male, anche perché, se si pensa allo stato di precarietà dei nostri antenati, perdere una vacca o una capra era una tragedia immane. Non c'erano indennizzi assicurativi e si poteva al limite contare sulla solidarietà... di gente povera tanto quanto lo sciagurato che aveva subito la perdita di bestiame.

Il lupo, per natura, ha sempre prediletto gli ungulati selvatici e il suo menù di carne interessava principalmente camosci, cervi, daini, cinghiali (soprattutto i piccoli) e tutti quegli animali che occupano le aree boschive, principale habitat di questo canide.

L'uomo, tanto per cambiare, ne ha influenzato la dieta quando si è messo all'allevamento intensivo disboscando ferocemente la casa di questi predatori e riducendo l'accesso al loro cibo di predilezione. La caccia a questo animale, cominciata già attorno al XVI secolo, si è fatta vieppiù spietata nei secoli successivi, diventando efficace con la diffusione delle armi da fuoco e le trappole a scatto (più recentemente accompagnate dall'uso di veleni come la stricnina). Con il cambio di dieta imposto, sono pure aumentati gli episodi di incontro tra lupo e uomo, con la creazione di tutto l'immaginario negativo che accompagna le gesta di questo animale, sino a creare miti come il lupo mannaro, probabilmente a causa di contatti tra uomo e lupi con la rabbia. Va detto infatti che il lupo non attacca l'uomo, anzi, ha la tendenza a fuggirlo (salvo in rari casi dove è ferito o messo alle strette). Lo conferma la (quasi totale) assenza di cronache di attacchi diretti nei confronti dell'uomo nel corso della storia.

Un lupo a Novazzano? Al lupo! Al lupo! E allora? Spiace sicuramente per chi ha perso capi di bestiame ed è giusto prevedere un pieno indennizzo in questi casi, ci mancherebbe altro! Bisogna dapprima confermare che si tratta di un attacco da parte di questo animale e forse dovremmo indignarci e preoccuparci un po' meno per la nostra incolumità. Viviamo in un mondo estremamente addomesticato, il più delle volte per cause tutt'altro che nobili e noncuranti della salute del nostro pianeta. Se la natura si riprende qualche spazio non dovremmo gridare al lupo! ad ogni centimetro che perdiamo, soprattutto se il pericolo reale per la popolazione è prossimo allo zero assoluto. Il pianeta non è solamente nostro e un po' di biodiversità aumenta la resilienza degli ecosistemi in un mondo troppo standardizzato e dove i pericoli maggiori vengono da una pratica umana scellerata (allevamenti intensivi di animali geneticamente tutti uguali che aprono la strada ad epidemie, dipendenza da prodotti agricoli standardizzati e con poca variazione genetica dai quali dipendiamo e che in caso di malattie verrebbero a mancare massivamente, ecc.). Sono questi i veri pericoli, non un povero lupo (se lupo è) che cerca di sopravvivere in un ambiente che abbiamo trasformato massivamente e senza visione a lungo termine. “Homo homini lupus” (l'uomo è un lupo per l'uomo) è stato ben detto, tra gli altri, da Thomas Hobbes.

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